Tre delle notizie principali degli ultimi giorni erano collegati alla natura, che ha il vizio di manifestarsi anche attraversi le condizioni meteo. Prima il ghiaccio e neve fermano o rallentano il traffico, i treni ad alta velocità devono andare piano, arei non partono e tutti a gridare e a lamentarsi per i disagi. Viaggiare era sempre avventuroso d’inverno, anzi lo era molto di più prima.
Poi la neve si scioglie, piove sopra e allaga campi, le industrie, autostrade e altro. E’ normale, un fiume ognitanto ha bisogno di molto spazio, ma se ne dimentica e si costruisce dove può succedere. E gli argini hanno fatto la fine dei tombini in città:
Le vicende di questi giorni, davanti ai numeri citati, appaiono quindi più facilmente attribuibili ad una insufficiente manutenzione delle opere idrogeologiche sul territorio, piuttosto che ad una reale anomalia in termini di precipitazioni sul bacino.
Le idee per migliorare gli argini ci sarebbero anche.
La terza notizia sono i morti nelle slavine. Non quelli che per lavoro prestano soccorso a chi si avventura e ci lasciano la pelle , quell’altri. Vogliamo divertirci sulla neve, abbiamo speso anche una bella cifra, le ferie sono limitate, ed ecco, usciamo lo stesso in barba agli avvertimenti.
Si è perso un po’ il contatto con la natura, ma ci pensa lei a ricordare la sua esistenza.