Sembra strano che tutti questi scienziati che lavorano alla Monsanto non sono capaci di capire l’assoluto inutilità (nel miglior caso) dei loro sforzi. I tre principali infestanti che il contadino ha nel orto sono diventati resistenti un po’ ovunque. Solo l’amaranto con le sue 10mila semi e molte variante genetiche vince a mano basso il round-up. La Monsanto ammette che c’è un problema e ma lo definisce “manageable”. Tipo così:
Indeed, according to Monsanto press releases, company sales representatives are encouraging farmers to mix glyphosate and older herbicides such as 2,4-D, a herbicide which was banned in Sweden, Denmark and Norway over its links to cancer, reproductive harm and mental impairment. 2,4-D is also well-known for being a component of Agent Orange, a toxic herbicide which was used in chemical warfare in Vietnam in the 1960s.
Mescolando il roundup con i peggior veleni vecchi. Ma anche i nostri coltivatori di Mais hanno problemi che vogliono (o forse hanno già risolto) risolvere “trattando a tappetto”:
«Da non trascurare – prosegue il vicepresidente dell’associazione – gli effetti dannosi sui raccolti, le piantagioni infestate dall’insetto della Diabrotica, hanno sicuramente ottima probabilità di tradursi in autunno con presenza di micotossine nell’alimento zootecnico di Mais, quindi con notevoli problemi di aflatossine. Da non ignorare come a condizionare il peggioramento della Diabrotica, sta anche la decisone di eliminare la concia sul mais da semina, da sempre utilizzato nel nostro paese, e tolto dal Governo a seguito di pressioni troppo ambientaliste basate sulla ipotesi di correlazione della concia con la mortalità delle Api, i cui studi scientifici hanno rivelato poi essere infondata»
C’è sempre da stupirsi quanto danno riesce a fare la produzione industriale di carne. E il modello scientifico-tecno-industriale dell’agricoltura idem.
Aggiornamento: A proposito della Diabrotica che mangia il granturco: una lettura agghiacciante (grazie a agricoltura ticino):
In your book OGM, Le Vrai Débat, a chapter is entitled “Army and Biological War”. What can you tell us on this issue ?
GMOs can be used to make war, and there are two methods- the soft one and the tough one. The soft methods are those advocated by certain countries. They enable the control over the agriculture of a country. Either you sterilise pollination insects that sterilise plants, or you disseminate devastating insects on the crops.
Like the Diabrotica Virgifera ?
Yes, the Diabrotica Virgifera is a very dangerous and devastating insect, forbidden in laboratories, and which has been widespread on European soil since the American army arrived during the war in Yugoslavia. It has now reached the Italian border. It might be a coincidence, yet we have evidence that this insect has first been introduced in Sarajevo. And Monsanto has been testing transgenic corn resistant to this insect in Europe, although it did not exist on this continent before the mid-nineties…
se Masanobu Fukuoka non fosse morto la scorsa estate avrebbe visto confermato una volta di piu quanto asseriva:della natura noi non sappiamo niente e con quel niente vogliamo dominarla.
Non sappiamo niente, ma c’e’ gente, relativamente pochi paranoici del profitto, che e’ in grado di farci su soldi a palate e quindi acquisire potere. Purtroppo vale anche in ‘medicina’.
Non c’entra la dominazione, c’entrano, come sempre, i soldi.
Che parli lo scienziato di Como e ci illumini lui! 🙂
Da esperienza diretta, confermo che in Slavonija, regione agricola dell’est Croazia, dall’arrivo degli americani (1995 circa, alla conclusione del conflitto) ci sono state invasioni di insetti mai visti prima, tra cui proprio la Diabrotica Virgifera.
Le aziende ‘mericane hanno subito cercato (e ci son riuscite) ad imporre le proprie sementi, distruggendo de facto il patrimonio biologico creato in quasi 40 anni di isolamento politico.
La soluzione, lo si legge, è quello di evitare la monocultura, ma di ritornare alla vecchia rotazione che ha funzionato per millenni.
Questo so, questo dico.
SAluti
JS
Sul Wikipedia crucco c’e’ un articolo sulla Diabrotica Virgifera che e’ in linea con tutto quello che e’ stato scritto. Se c’e’ stata volonta’ di dolo da parte dei nostri amici di oltreoceano, non si sapra’ forse mai.
Non sono d’accordo con l’uso della parola ‘scienza’. Un ingegnere della FIAT non e’ uno scienziato e a mio avviso nemmeno un Dottore di un’azienda chimica, neanche di Bayer CropScience. A mio avviso e’ meglio parlare di ‘tecnologia’, o ‘industria’ che ricorda di piu’ il soldo di cui sopra.