(da qui, va a legna)
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pensieri agricoli
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e è il manuale tecnico del 1989 per farsene uno… degli svedesi qualche anno fa hanno modificato un Pick Up e c’hanno fatto il giro della svezia con un’accetta… non credo sia particolarmente sostenibile su larga…
Ma forse il trattore del futuro sarà questo.
La corrente non cresce nel bosco…
Ma sul tetto sì.
Parla di macchina leggera e versatile.. Nella versatilità cita la funzione di pompa e di trasporto, fondamentalmente… ma per lavorare la terra? Non dice nulla, ma rimane l’aggettivo “leggera”… una macchina leggera non tira l’aratro… e se anche su strada va a velocità ridotta figuriamoci il numero di giri che potrà fare la presa di forza…
Mi dispiace doverlo dire, ma credo che si sia ancora ben lontani dal poter usare trattrici elettriche in agricoltura, quantomeno agricoltura non amatoriale.
Ma già una riduzione di trattamenti e concimazioni chimiche determinerebbe un bel calo dei consumi di petrolio, bisognerebbe puntare a questo ancor prima che alla nafta usata per la trazione e la lavorazione del terreno…
Andrea scripsit.
Credo che tutto dipenda da se si può affrontare la spesa per lanciarsi nell’ecobusinness o se si preferisce arrangiarsi con le potature e la pulizia del bosco… in più il motore a legna è in pirolisi (0 emissioni CO2) ed il subprodotto è biochar utilizzabile come ammendante nei terreni (previo compostaggio)…
In più se si abbandonassero le lavorazioni “pesanti” sostituendole con pratiche di no-till…
Beh, non so se avete visto quella fuoriserie che va a 200kmh e accelera da 0-100 in 3,9 secondi…. completamente elettrica….durata della carica più di 2 ore…. questo il sito del produttore Tesla..
http://www.teslamotors.com/
Beh, forse se si può fare questo… non è escluso che si possa fare anche un trattore elettrico, anche in considerazione della grande coppia che sviluppano sin da subito, vedi l’accelerazione bruciante della spider…
Ovviamente non per i lavori più pesanti… ma sarebbe già un inizio potesse sostituire un 40-50 cavalli, no?
Non credo proprio che si può avere un trattore con batterie e motore elettrico (anche solo di 45 PS come il mio) e lavorare per tre ore consecutive. Troppo corrente per la forza lavoro necessario: a 24 Volt già solo mille watt corrispondono a una corrente di 50 Amp.
E’ già difficile di mandare la centrifuga della lavatrice con i panelli solari, e quella dura poco tempo, figuratevi una fresa…
Metti caso che arrivi un “bischero”, questo si impantana con la macchina di notte e le batterie sono scariche, come fai a tirarlo fuori?? 😉
Le nuove batterie al litio hanno prestazioni molto ma molto superiori di quelle al piombo. Ovviamente la tecnologia va messa alla prova, ma mi stupisce molto di trovare tanti preconcetti anche qui. Comunque, del Ramses esiste già un prototipo, visibile qui e un articolo si può leggere qui. Certo, non è un vero e proprio trattore, essendo pensato come veicolo multifunzionale per le aziende agricole dei paesi in via di sviluppo, ma è un primo passo, e nel settore della trazione elettrica le cose iniziano a muoversi molto rapidamente. Poi, come dice Nicola, se si abbandonassero le lavorazioni pesanti, anche la richiesta di potenza diminuirebbe.
Ma quel “trattore” con queste ruote piccole che pesa 2 tonnellate con soli 15 PS mi mette in imbarazzo. Un carro d’asino è meglio in tutti sensi.
Ma visto che è pensato per il vivaio…
http://aspoitalia.blogspot.com.....icolo.html
Caro Deserteur,
i tuoi ultimi messaggi sono pieni di se, di pero’, di nel futuro, etc.
Perche’ semplicemente non accetti il parere di Ste, vero esperto nel e sul campo (!) e che vive queste cose da decine di anni a questa parte, giorno per giorno e sulla propria pelle, rischiando di suo e ci campa pure?
Se devo scommettere, io scelgo Ste, e non il mondo di palline targato Ramses.
Da decine di migliaia di anni si usano asini, asinelli, muli, cavalli, dromedari, cammelli, vacche, buoi, di ogni fatta e specie, e funzionano benissimo, eco-sostenibili, auto-concimanti, se’-riproducenti, e-chi-piu-ne-ha-piu-ne-metta.
Come cavolo fara’ un barbone del terzo mondo a procurarsi le batterie al litio di ultima generazione, o a riparare la centralina elettronica per i pannelli fotovoltaici sottili?
A parole si ha sempre ragione, ma per riempiere la pancia valgono solo i fatti, il lavoro, e l’esperienza sul campo (!).
sono cittadina,di torino, amo la natura e le vostre indicazioni
vorrei ricevere posta e leggere, imparare…fare. buona serata
anna.
Che riusciamo a campare sì, ma mica completamente dall’agricoltura. Ma credo che cerchiamo per i nostri problemi soluzioni tecnologiche-materialistiche che non ci sono, punto. Le soluzioni vere saranno spirituali e persone come Keely, Schauberger, Leedskalnin e altri erano l’avanguardia.
Condivido con Ste il concetto del “ci si arrangia come si può, con ciò che si ha mantenendo bene lo sguardo verso l’alto” e con deserteur il gusto un po’ geek per le tecnologie. Unisci le due cose è ottieni un miscuglio di arte e tecnologia fatta in casa! (e che i sassi ho provato a metterli in bilico ma mi sono sempre caduti sui piedi!)
Tanti auguri (non di Natale) a tua moglie ed alla tua famiglia in generale.
Fatevi forza a vicenda!
Ho trovato anch’io un’immagine della macchina agricola per eccellenza del futuro: http://tinyurl.com/5mplrj
P.S. Per quanto mi riguarda, preferisco il modello a profilo quadro: con quello a punta ad ogni vangata rovescio un po’ di terra a destra e a manca. Forse perché sostanzialmente sono un imbranato, chissà.
Grazie per gli auguri e per l’attrezzo futuro 🙂
Aldo: mi sto spisciando dalle risate. Anch’io preferisco il profilo quadro.
Qui in Germania, per la terra si usa sopratutto quello, per quanto che ne so.
Credo che il profilo triangolare vada meglio per la sabbia, pero’.
Un tipo crucco che lavora la terra a mano (in parte), una volta racconto’ che la sua vanga se l’e’ procurata in Egitto, perche’ senza chiodi e smontabile, e che il suo segaggio per il legno viene dal Giappone per la qualita’ e le fattezze della lama dentata.
La mia falce ha una lama crucca.
In Italia, pero’, in abmito catastrofista si e’ decisamente piu’ teconologici … o piu’ furbi.
Da quando ho conosciuto la forca la mia vanga è appoggiata in un angolo a fare la ruggine…
Svolge un lavoro migliore sia per smuovere e basta che per rivoltare le zolle, secondo me.
Comunque, credo che da un punto di vista tecnico la lama quadra sia migliore, soprattutto per zollare.
Ma provate ad usarla laddove il terreno è sassoso o argilloso forte…
Adesso sì che posso dire di sapere di cosa parlo… coi trattori non posso far altro che ipotizzare…
Andrea scripsit.
io ho mollato tutto in favore di una forca ducoterre… http://www.aujardin.info/actua.....oterre.php
Nicola, come fai a rivoltare la terra con un attrezzo di quel genere? A vederla direi che può essere molto efficace per areare il terreno, ma non per effettuare una vera e propria “vangata” (di quella, per intendesi, con la quale “metti sotto” letame, foglie ed altro strame). Sbaglio?
Bhè, si, in effetti io coltivo senza rigirare la zolla… diciamo una riedizione in piccolo di ciò che si fa con il no-till con i trattori, o una roba da cialtroni… dipende dai punti di vista 😉
Prima di tutto mi correggo: si scrive “aerare”, non “areare”.
Nicola, in effetti (da profano) non credo proprio che sia sempre necessario vangare nel senso tradizionale del termine. Anche operazioni meno radicali possono essere utili nelle opportune circostanze. O no? Dunque escluderei l’ipotesi “cialtroneria”.
Nicola, credo che alla fine sia più o meno una forca foraterra… un po’ più larga e con due manici… ma non eri tu quello che fino a qualche giorno fa stava attaccato alla motozappa?
Comunque, carino che proprio quel sito venda la biowashball di cui si parlava pochi giorni or sono in questa sede…
Andrea scrpsit.
Si, è praticamente quella ma il movimento che fai è totalmente diverso cosa che infatti mi ha permesso di restituire la motozappa al vicino e di continuare a lavorare il campo in un sano silenzio 🙂
Salve
stavo cercando su google dei commenti alla forca ducoterre e l’unico l’ho trovato qui…carino questo blog 🙂 complimenti!
Tornando alla forca, io non riesco piu’ a sopportare che ogni volta che vango mi massacro la schiena. Con questo metodo in effetti si risolve il problema?
…spero che questo mio venga letto.
Grazie e ciao
roberto
Si… io ne ho una e ti posso assicurare che funziona a meraviglia. Non fai fatica e non disturbi eccessivamente il suolo… e, inoltre, diserbi anche dalle infestanti stolonifere…
Grazie mille Nicola!
Per curiosita’ tu hai quella a 5 punte?
L’hai presa direttamente dal loro sito (il link di sopra non funziona)? Io e’ quella che prenderei, anche se sto in pianura padana e il terreno e’ argilloso, ma nell’orto e’ sempre stato lavorato, quindi non e’ proprio durissimo.
Spero che Ste non ne abbia per la forumizzazione del post…
Si, ho quella a cinque punte e l’ho acquistata direttamente dal sito della ducoterre. Funziona molto bene in qualsiasi tipo di terreno, ovvio che se tu hai un’argillone conviene lavorarlo quando in tempra 🙂
(io son contento che almeno qualcuno scrive qualcosa di utile qui)
Grazie Nicola.
E grazie Ste!
Su questo sito ho trovato MOLTE cose utili!
Se la cosa interessa, se prendo il ducoterre, poi vi posto le mie impressioni: trovare un attrezzo pulito ed efficace che ti evita il mal di schiena sarebbe una gran cosa.
Ciao
roberto