Visto che la parole nucleare si legge sempre più spesso e di recente molti provano di riproporre la distinzione impossibile tra nucleare civile e militare ecco una lettera:
Cari Editori,
Sono Mordechai Vanunu, colui che ha detto la verità sul programma israeliano per le armi nucleari nel 1986, e ho pagato con 18 anni della mia vita in una prigione israeliana. Sono stato rilasciato nell’aprile 2004, ma Israele mi ha negato i miei diritti umani di libertà di parola e di libertà di movimento non permettendomi dal 1986 sino ad oggi nel 2008 di lasciare il paese.L’8 luglio 2008 ritornerò in un tribunale per appellarmi contro una nuova sentenza a sei mesi di prigione per aver parlato a dei media stranieri dopo il mio rilascio nel 2004. Chiedo che i media riportino il mio caso e gli sforzi degli avvocati e dei cittadini norvegesi per garantirmi asilo politico.
Israele afferma che detengo ancora un segreto sul loro impianto nucleare sotterraneo– un posto in cui non sono stato in 23 anni e in cui non sono nemmeno mai stati gli ispettori internazionali per l’energia atomica.
Ho detto tutto ciò che sapevo sul programma israeliano per le armi nucleari nel 1986 perché ascoltai la voce della mia coscienza e volevo evitare guerre nucleari. Dal 2004 ho parlato con migliaia di turisti e pellegrini a Gerusalemme est e registrato ore di video disponibili sul Web.Israele è stato fondato a condizione del sostegno alla Dichiarazione Universale dell’Onu sui Diritti Umani. Io chiedo al mondo che richieda ad Israele di onorarla e non solo in questo caso.
Ognuno ha il diritto di lasciare qualunque paese, incluso il proprio, e di ritornare al proprio paese–articolo 13-2.
Ognuno ha il diritto alla libertà di opinione e di espressione; questo diritto include la libertà di mantenere opinioni senza alcuna interferenza e di ricercare, ricevere e comunicare informazioni ed idee attraverso qualunque media indipendentemente dalle frontiere.
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