Sono in tempi come questi che si vede in quanto siamo democrazie vere o meno. Prima di esportarle si potrebbe magari inserire qualche chicca come l’initativa e il referendum (uno senza soglia ovviamente) o il voto multiplo con preferenza (per poter votare finalmente anche i piccoli partiti e se questi non passanola soglia il voto andrebbe a un altro partito).
Ma tant’è che prima si perde la testa in Italia tra calcio, intercettazioni e Rom, sembra.
La decisione definitiva spetterà probabilmente ai cittadini: la nuova legge sull’energia nucleare, in vigore dal febbraio 2005, stipula che i progetti di nuove centrali sottostanno al referendum facoltativo. Basteranno 50’000 firme per dare la parola al popolo.