ANSA 2015:
Intanto l’impennata del uranio non accenna a fermarsi e continua a trascinare con sè i prezzi dell’energia elettrica, spinti a nuovi livelli record. Con gli aumenti scattati ieri siamo ormai a un soffio da quota 0,50 euro/kwh. Alla base di questa spirale di rialzi, la corsa dell’uranio arricchito, che ormai spinge la libbra verso i 350 dollari e ieri ha fatto segnare un nuovo massimo, raggiungendo un picco di 348,90 dollari a New York. Il prezzo dell’uranio sul mercato mondiale ha subito una impennata continua, passando dai 7 $/lb del 2001 per i 135 $/lb del 2007 per arrivare al livello attuale.
Le conseguenze del caro-uranio sulle tasche dei cittadini sono sempre più pesanti. Fortemente penalizzati paesi come la Francia e l’Italia che dipendono per 70% dalle centrali nucleari. E la corsa al rialzo del prezzo del uranio ha avuto effetti molto pesanti sulle Borse europee. Nella capitale inglese è stata una seduta al limite del panico, con la paura scatenata dai guadagni che diversi operatori hanno cominciato a incassare sui titoli delle materie prime minerarie, con il risultato che un ’gigante’ come Uranium Power ha ceduto il 7,88%, seguito a ruota dagli altri big del comparto: Big Nuclear Tinto ha chiuso in calo del 6,85% e Anglo American Radiation del 6,17%.