Forse vale di spendere due parole sulla moria delle api. La foto è del anno scorso sotto casa: il contotezista manda l’operaio per trattare il grano duro, lui va e forse non si rendeva neanche conto delle api accanto. Intanto partiamo con quel che diceva l’apicoltore qui sulla domanda se l”isteria passata per i media qualche settimana fa è fondata:
A settembre passavo con l’acido formico e sembravo scemo (ndr: trattamento contro la varroa biologico)
Morte di varroa a qualcuno anche tutte.
Fatto è che questa agricoltura ci sta massacrando. Qui da noi la piaga è questa monocoltura di grano diserbato, non cresce più niente nemmeno dopo la trebbiatura, sono ettari di campagna diventati sterili per le api e una biodiversità che si sta ammazzando. Per il resto le perdite mi sembrano nella norma comunque il problema è la varroa con gli inverni caldi….
varroa varroa varroa
hanno vietato il mais ogm monsanto in Francia e i contadini parlano di andare a comprarlo in spagna e coltivarlo illegalmente, cosa ci guadagnerano?
Il problema alla base è che l’uomo moderno grazie alla scienza si è specializzato: Con metodi sofisticati si sviluppa un metodo di produrre per, diciamo, granturco, modificando i geni, sviluppando diserbi configurati ecc ecc e si perde di vista che nel mondo tutto è connesso. Il contadino scommette che a pochi ricercatori della Monsanto è venuto in mente che le api usano anche il polline dei loro OGM per nutrire le loro larve e scommette che non c’era nessuna studio scientifico su cosa succede alle api dopo qualche generazione o meglio, si sta facendo questo esperimento 1:1 in America, ma anche qui.
Stesso discorso per i vari pesticidi e che l’elettrosmog non abbia nessun effetto sul mondo degli insetti non può garantire nessuno. Dopo si vedrà.
Impressionante le idee che spuntano per risolvere il problema del CDD in America: Importare annualmente tonnellate di api africane (in quanto non possono sopravvivere l’inverno americano) – un altro ottimo esempio per il metodo del pensiero specialistico scollegato: Non si dovevano ridurre le immissioni del Co2?
PS: E’ passato l’apicoltore ora e ha detto che le api africane sono molto molto cattive e pericolose per l’uomo…
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A me il miele piace molto e il tema mi interessa.
E’ vero che la moria di api e’ dovuta all’inverno mite (come l’anno scorso, per via dei cicli solari), che ha favorito la sopravvivenza della varroa?
Tu per caso tieni anche qualche arnia?
Gli inverni miti sono tra le mille cose che danno noia a loro: Volano e trovano niente, dovrebbero stare fermi.
Sulla terra qui abbiamo una settantina di arnia ma sono di un amico che lo fa di mestiere. Tenere poche arnie com’era possibile anni fa oggi non funziona più, devi stare dietro tutto il tempo quasi.
un mio vicino possiede diverse arnie e per mio interesso lo tartasso di domande , sul caso della moria delle api mi ha fatto notare che non e’ tanto la varroa ,( lui si difende abb. bene ) ma le sostanze residue che vanno sui fossi dopo che gli agricoltori passano con la pompatura ,(cosi’ la chiamano ) .
il punto e’ :
mi dispiace per le api e animali in genere ,
e noi ????????????????????
mica siamo di ferro .
Che ne pensi delle biotrappole, le bottiglie appese agli alberi che si riempiono di insetti?
Davvero sono così innocenti? Te lo chiedo perchè qui stanno per essere messe e qualcosa non mi convince.
Che per mangiare una pera si debbano sterminare tutti.. poi sono ignorante, può essere.
Io sono allergico alle punture delle api. Ora sono tutto gonfio. Forse sono allergico anche quando ne leggo.
Le biotrappole selettive che usano il feromone (ormone sessuale) per attirare e ammazzare i maschi di una specie sono molto molto meglio dell’insetticida.
Quelle generiche fai-da-te che chiappano tutto non mi piacciono per nulla.
Oggi ho visto i campi diserbati che forse erano la causa delle ape avvelenate (poche ma c’erano, tutti tremolanti). Prendono la rugiada di mattina sul erba morente…
Mattia, meeme: lo zio di un mio amico, Adriano (non e’ uno scherzo, e’ sempre lui) parlava di “dare l’acqua” alla vite e io non capivo. Alla fine scoprii che intendeva “trattare chimicamente”. Ad ogni modo basta falsi moralismi e sogni vani: agricoltura e chimica sono legate piu’ o meno indissolubilmente e va bene cosi’.
Ste: 70 arnie non sono poche, si vede che lo fa per mestiere. Peccato che tu non ne abbia piu’, ma non si puo’ far tutto, e che diamine!
Nel frutteto (una ventina di piante, neh)l’anno scorso ho messo bottigliette con acqua, zucchero e aceto e ho preso solo vespe sbafatrici di frutta e mosche. A noi bottiglisti non fateci venire i sensi di colpa ecologici, suvvia :).
anche qui (quasi città ormai, diciamo) sono ubriache le api, se esci sul terrazzo se non stai attento le pesti coi piedi. l’altro giorno ce n’era una ubriaca, l’ho fatta salire su una foglia, ho provato a farla volare via, ma niente, è ricaduta per terra. una volta non ricordo che fossero così ubriache, ahò, mi sbaglierò…
altra cosa: sul mio terrazzo (provincia di varese) da qualche anno svernano due cavallette, o meglio locuste, che si chiamano Anacridium aegyptium, e chi le aveva mai viste qui?
D’altrone agli insetti e’ difficile insegnare il bon-ton: spero solo che non si trattasse di api mellifere, che ho un debole.
Ma sei sicuro che serva a qualcosa?
Magari hai attirato (con l’aceto immagino) solo piu’ insetti e alla fine i danni alla frutta sono stati gli stessi di sempre: o no?
Ma di che tipo di frutta si tratta?
A noi le formiche ci mangiano i 15 fichi che abbiamo : Quest’anno avvolgo il tronco con del nastro adesivo col lato appicicaticcio all’esterno. Chissa’ se funziona: non ho un debole per le formiche, per ora.
mm: sei sicuro che non siano api (invernali) che hanno finito il loro ciclo vitale e che, ahime’, stanno morendo?
Api ubriache? Mah!
sicura, non sono sicura di nulla
(70 arnie è niente per uno di mestiere: 70 sono qui, altre trecento e rotti lo tiene in altri posti)
E io mi sono sempre chiesto perché “ramare gli ulivi” avesse un effetto sulla mosca. Finché ho capito che “ramare” non vuol dire “dare il rame” ma “irrorare”…
Per geppetto. So riconoscere le api dalle vespe e io ho preso solo di queste che c’erano prima che mettessi le trappole. Hanno una predilezione per le pere ( le svuotano dall’interno e ti lasciano la buccia, ma grazie!) ma intaccano anche albicocche, pesche e fichi.
Per limitare il numero di formiche presenti senza doverle ammazzare, gli si possono creare dei nidi artificiali con vasi di terracotta capovolti e portarli lontano quando pieni.
Geppetto: “Quest’anno avvolgo il tronco con del nastro adesivo col lato appicicaticcio all’esterno. Chissa’ se funziona […]”
Io ho già provato quel metodo. Funziona, ma devi sostituire il nastro adesivo almeno ogni 10-15 giorni (dipende dal tempo che fa e da quanta polvere c’è in giro). Personalmente ho usato del nastro adesivo da pacchi, e ho visto che ne basta un solo “giro” per pianta (circa 8-10 cm di larghezza). Le formiche non ci restano attaccate, ma rinunciano con disappunto alla “scalata” del tronco (se non credi che delle formiche possano provare disappunto, stai a guardarle per un po’ mentre sono alle prese con la novità del nastro adesivo).
P.S.: Ho notato che tener lontane le formiche riduce anche drasticamente gli attacchi degli afidi, il che non fa certo male alle piante.
Mi pareva di averlo già scritto. Compro il miele da un apicoltore nomade delle basse Marche. Quando gli ho parlato della moria mi riferiva che, oltre alle altre schifezze chimiche, pare che la più provabile causa della moria sia un antiparassitario “ultima generazione” della famiglia dei nicotinidi (usato, sembra, suprattutto per il mais) . Lui non ha problemi, salvo i normali alti e bassi di produzione. Potrebbe corrispondere?