(L’area sotto l’arcobaleno è una cupola in verità, scoperta di oggi)
La prima macchina fotografica del contadino era questa e l’ha costruita da sé. Era il culmine dell’esperienza di uno dei KOSMOS Baukästen (cosidetti giocattoli educativi con effetti prolungati, come si vede), l’Optikus. Conteneva lenti e anelli e cosine per assemblare tra altro un microscopio, un telescopio e appunto, una macchina reflex funzionante. Se si ricorda bene dopo avevo una agfa di quelle piatte e compatte prima di arrivare a una Yashica reflex, con la quale faceva pure il lavoro finale del liceo (una casetta con delle foto in bianco e nero su carta nera intitolato “Strutture della natura”, siamo sempre lì). Gli ingrandimenti rigorosamente in bagno, con un tavolone di compensato sopra la vasca. Poco dopo vendeva ognicosa, obiettivi, ingranditore e tutto. Segue un periodo senza scatti. Ad un certo punto ricompra una Nikon usata con tre obiettivi della serie Em, la peggio che la Nikon ha mai fatta.
Le prime foto di questo sito sono ancora di lei, ma al mare ha preso un po’ tanto sale. Segue la fase digitale con HP735, macchina che durava un anno e qualcosa in uso campestre iintensivo, seguito dalla Canon Powershot che ha sbolognato a una delle figlie (ama questa parola imparato di recente sbolognare, in verità tutto questo post è solo un preteso per usarla) quando ha visto che le reflex digitali sono sceso di prezzo e si ha permesso qualche mese fa la Pentax K100. Ha il vantaggio che gli obiettivi fissi e zoom delle vecchie Pentax si montano senza problemi.
Su ebay ha trovato uno zoom 1:4 70-210mm che diventa sulla reflex digitale circa un 100-320mm e ieri è arrivato ed ecco una prova.
Certo che sei veramente un dio a fare le foto… comunque vedo che anche il contadino ha dei cedimenti consumisti… 🙂
sbolognare è carina, io amo “carabattole”… che si sbolognano bene
buona giornata
foto bellissima!!