Finita quella sul podere del contadino, 55 quintali raccolte rigorosamente in famiglia (niente rischio di multe salate per l’amico che t’aiuta…), quella nell’azienda sulla collina di fronte, 15 persone per una settimana, tutte assicurate compreso il contadino. E’ finita sopratutto è anche la vendemmia in questo stile con le bigonce e tanta gente con le forbici tra i magoli (magoli è un sinonimo di proda) che chiacherano, sudano, bestemmiano, si innamorano e si stancano.
Ieri l’altro sul podere qui di sotto per la prima volta nella sua vita ha visto in azione una vendemmiatrice (questa qui).
“Che ti sembra, può andare?” faceva l’operatore al contadino che stava guardando l’uva nel carrellone: solo chicchi pulita e neanche tanto spaccati. Può andare, sì. Un uomo solo che vendemmia due ettari in neanche un giorno, la proda che trema come fosse un terremoto in giro con la macchina ancora lontano, i pali di ferro, un trattore cingolato di 100 cavalli che tira la macchina. Diceva che farebbe il lavoro di 45 persone, sarà un po’ esagerato, ma trenta sì. E la vendemmia costerebbe la metà. Diceva che lavora bene anche nelle vigne vecchie, se uno raddrizza i pali e l’ha in mente quando pota e lega.
E anche lui ha delle vigne, 9 ettari, e dei vecchietti di ottant’anni che usavano di fare la vendemmia né sarebbe rimasto solo uno, non si trova più gente a vendemmiare, così l’anno scorso comprò la macchina e ora più che ci lavora più che si diverte, diceva.
Si vedeva che l’amava.