Dimmi quale arte t’ispira e ti dico chi sei. La seconda tappa delle vacanze vede il contadino alla documenta 12 a Kassel (uno dei suoi primi viaggi in Germania, e pure ha un buon 60% di DNA tedesco). Sul viaggio c’è da dire che
a) la Germania sembra grande
b) si vedono un sacco di eliche e pannelli fotovoltaici in giro
c) In cinque ore di viaggio in un ICE pieno zeppo squilla una (1) volta un cellulare. E diventa difficile guardare la campagna dal treno a 220km/h che viaggia spesso in una specie di canale.
d) i laghi e fiumi hanno il colore sbagliato, sul bruno.
Su Kassel c’è da dire che è piccola e simpatica e questa vista con la strada diritta è singolare. Sulla mostra c’è da dire…
Una bella idea, il campo di papaveri. Qui viene da sé, basta lasciare un campo di granturco incolto dopo la battitura, là invece è lavoro. E arte (questa arte si trova dappertutto se uno osserva bene).
Giusto per i ragazzi che amano la natura: Un motore in materiali naturali. Artista: Simryn Gill.
La barca di schiavi e le maschere fatte con stagne di benzina e diesel dell’artista africano classe ’62 Romuald Hazoumé parlano da sé. Citazione:
L’impatto è forte, ma, soprattutto, è forte Romuald Hazoumé. Impossibile riassumervelo, ma un’idea del personaggio la danno le opere in preparazione: “Ong’s Bob” e “Fais comme chez moi”. Ong’s Bob è un bidone raccoglifondi per i poveri d’Europa, mentre nel caso di Fai come a casa mia Romuald Hazoumé non illustra l’oggetto ma il soggetto: “è il modo in cui si comportano Europa e Stati Uniti nei confronti degli africani, non sono i benvenuti”. A buon intenditor.
Ai Weiwei, l’autore di questa porta di porte (che crollava poco dopo l’apertura in una bufera e rimasta per terra dopo per volontà dell’artista) portava mille e uno sedie vecchie che si trovavano dappertutto in piccoli gruppi, l’unica cosa che si poteva toccare. Portava pure mille e uno cinesi a Kassel in gruppi di 200. L’arte dell’incontro sociale.
Per concludere la piccola rassegna: Una aiuola piena di buste. Ogni busta racconta una storia d’orrore tra OGM, brevetti, annessioni di saperi tradizionali e strapoteri delle aziende farmaceutiche e alimentari multinazionali, quella della foto illustra il brevetto sui maiali.
Quasi tutte cose risapute (e anche segnalate) dal contadino, ma a vederli tutti riuniti è una botta. Non c’è l’ha fatto a leggere tutte le buste per esaurimento rabbioso.
Per finire: Mille altre cose ottime, buone e brutte non rammentato qui. Purtroppo NON ha visto uno dei 18 camion fantasmi con il laboratorio delle armi chimiche di Saddam (e tutte le altre cose esposte nel Schlachthof):
Grazie per le info su questi luoghi, bellissima la foto coi papaveri. Ho conosciuto Kassel indirettamente da alcuni ospiti di lì e della vicina Witzenhausen venuti a trovarmi.
Ricordo un buon miele bio (Frühjahrsblütenhonig) prodotto da studenti dell’Università agro-alimentare ecologica di Kassel-Witzenhausen.
Salutaci quei bei posti, a parte i laghi e i fiumi.