Ecco, questo è la scienza da buttare perché si concentra ciecamente su una cosa sola senza una volta pensarci all’insieme. Il valore alimentare di un pomodoro così è vicino allo zero, poi il bilancio energetico meglio non guardare. Puro gioco inutile.
“In Sicilia stiamo sperimentando delle varietà di pomodori e altri ortaggi in grado di crescere in serre idroponiche a ciclo chiuso – spiega Iannetta – l’ortaggio non cresce più nella terra ma in una soluzione di acqua ed elementi nutritivi che viene continuamente riciclata. Si riesce a coltivare un chilo di pomodori con 15 litri d’acqua invece di 70”
c’è già gente che non sa più che gusto ha il cibo vero… la frutta, la verdura, il formaggio, la carne…
E’ dagli anni ’80 che si produce idroponico; oggi tutti i consumatori sanno che è la Terra a dare il sapore, con i suoi miliardi di miliardi di batteri consociati in miliardi di modi diversi.
La scienza potrà al massimo fare un bellissimo pomodoro.
E’ proprio dagli anni ’80 che si è incominciato a preferire l’apparenza delle cose alla loro sostanza.
Ma chi ha cominciato?
D’altro canto non tutti hanno lo spazio per farsi un orto. Suggerisco di guardare i Gruppi di Acquisto Solidale. Molto può essere migliorato.