Supponiamo che il livello del mare si alza di 1m, di 7m o di 60m. Per adesso sale di 3cm ogni dieci anni, ma ci sono molte incertezze, alcuni ricercatori ritengono possibile 5m in 130 anni, il consiglio scientifico del governo tedesco assumendo 3°C di aumento della temperatura parla di 3-5m nel 2300.
Come nota il creatore della mappa interattiva queste nuove linee di costa muterebbero velocemente per l’erosione e altri fattori.
Tutto cambia, tutto è in flusso e a volte qualcosa cambia anche velocemente. Certamente nessuno se l’aspettava quando partiva la moda di bruciare petrolio.
A me sembra che il cambiamento climatico antropogenico sia una balla colossale.
Anzi – a dire la verita’ – lo so per certo.
Beato te. Io mi ricordo quando a metà anni novanta ero ad un corso uno dei docenti diceva che rimettendo nel atmosfera quel carbonio nel giro di cento anni il quale natura ha impiegato milioni di anni per immagazzinarlo avrò delle conseguenze notevoli, e che il tempo per ogni azione utile per impedire questi sarebbe già scaduto, anche se si smettesse subito a usare le macchine.
Ste: incotrasti un altro, uno dei tanti, che raccontava balle.
Secondo te non fa nulla, bruciare tutto quel carbonio?
Secondo decine di migliaia di “esperti” del settore non fa nulla o quasi.
Io preferisco sottolineare che non si puo’ dire nulla di scientifico (alla Galileo, cioe’ usando il metodo sperimenale) su questo fenomeno.
In altre parole dico che nessuno – proprio nessuno – puo’ fare un’affermazione fondata sul cambiamento climatico – ne’ in un senso ne’ in un altro.
E a ragion veduta.
Il nesso causa effetto tra produzione di CO2 e “riscaldamento globale” (qualunque cosa esso sia) lo puoi stabilire solo ripetendo piu’ volte l’esperimento e segnandoti i risultati.
Quando molti (non tutti) “scienziati” del CERN annunciarono di avere “osservato” velocita’ superiori a quelle della luce, mi fecero incazzare. Un singolo esperimento non dimostra nulla.
E infatti furono sconfessati da una spina che non avevano infilato bene in una presa.
Bravi c….i! E sono ancora li’ a prendere lo stipendio a tradimento.
Ad ogni modo …
L’uso di una tabella excel (detta anche modello climatico dell’IPCC) vale come la carta igienica usata.
La scienza si fa in laboratorio, limitandoti a fenomeni ripetibili, e misurando e rimisurando, cioe’ anche facendo ripetere l’esperimento a decine di altri.
La scienza non si fa ne’ sulla carta, ne’ con il PC, ne’ in televisione.
Ogni affermazione non scientifica e’ opinabile, anche quelle sul cambiamento climatico.
In questo senso parlo – esagerando – di “balle”.
E ora andiamoci a godere le stelle e quest’aria di primavera che fa bene all’animo.
A volte capita di leggere affermazioni veramente originali. Anche divertenti.
Quindi la scienza si fa in laboratorio. Ma la natura è fuori dai laboratori – e va per la sua strada. Un giorno se ne accorgeranno anche gli scienziati da laboratorio. Per fortuna ce ne sono anche che stanno fuori, fanno ricerche sul campo, osservazioni ecc.
Già, bisogna togliere il nome scienza anche alla meteorologia, all’astronomia e molte altre che non possono ripetere i fenomeni osservati a volontà.
Ti bacio in fronte Ste. Anche alla “medicina”, per esempio.
giramonti: mi fa molto piacere che tu ti sia diverto, e inoltre siamo perfettamete d’accordo.
Si’, e’ la natura che comanda, non le equazioni (sulla carta), ne’ i “modelli” (nei PC), ne’ la propaganda (televisione) prodotta e gestita da quella feccia dell’umaninta’ che ammonta allo 0,01%.
Due miei amici dottori in fisica, e professori universitari di fisica sembrano non averlo capito. Credono che siano le equazioni ovvero le opinioni della “comunita’ scientifica” a dettare legge.
Invece la natura fa quello che vuole.
Strettamente parlando, finanche quello stragenio di Einstein e’ gia’ stato sconfessato in almeno tre campi: fisica quantistica (“Dio non gioca a dadi”), relativita’ generale (apparente moto accelerato delle galassie) e la dentonazione delle due bombe atomiche al cui sviluppo aveva partecipato.
Cerco di spiegarmi meglio.
Sai cosa c’e’ in ‘laboratorio’?
C’e’:
1. una minuta, minima, piccolissima fetta di natura, quella dei fenomeni ripetibili
2. ci sono gli strumenti di misura
Lo ‘scienziato’ si limita a fare molti ripetuti esperimenti e a prendere nota dei numeri (o meglio delle misure).
Se tanti altri laboratori confermano i risultati, e’ nata una affermazione scientifica.
La ‘scienza’ e’ l’insieme di tali affermazioni scientifiche.
Se esistono delle equazioni che collimano con i risultati, tanto meglio, ma non sono necessarie.
E per essere precisi, su un miliardo di fenomeni, forse uno solo sara’ oggetto di affermazione scientifica.
Nel caso del ‘clima’, bisognerebbe prendere decine, centinaia di pianeti simili alla terra e osservare cosa succede dopo avere bruciato miliardi di tonnellate di idrocarburi.
Forse si ottiene un fenomeno ripetibile – ma forse anche che no. Non sono un veggente per poterlo dire.
Forse qualcuno puo’ interessare sapere che le alte temperature in serra non sono dovute all’effetto serra (che non esiste come ce lo hanno “spiegato” finora) ma a …
http://www.biocab.org/Wood_Exp.....eated.html
Questa fu una sorpresa per me, come anche queste considerazioni qui che ho scoperto ieri
https://www.youtube.com/watch?v=UiRRrMUaSb8
Bellino, peccato che questo professore insieme alle sue elaborazioni viene smontato ad arte.
Bild 1 und Bild2 und Min. 0:49
L’osservazione e’ corretta, se per definizione la “temperatura globale” e’ la media delle temperature giornaliere alle ore 10:00 di (sparo) 3000 termometri posti ad 1 metro di altezza sul suolo, all’ombra, in giro per il mondo (pero’ solo su terraferma) per 30 anni. Se Kirsten considera solo 10 anni non misura la “temperatura globale”.
Ad ogni modo trovo che il nocciolo del problema sia se il CO2 emesso dall’uomo e’ la CAUSA di un (eventuale) innalzamento della “temperatura globale”.
C’e’ inoltre una disputa sui dati stessi: questo non deve e non puo’ sussistere in un ambito scientifico degno di questo nome.
Infatti qui non siamo in ambito scientifico: si scelgono dati e medie che piu’ aggradano. Malissimo!
Bild 3 und Min. 1:45
Una “correlazione casuale” e’ una espressione molto infelice se non balorda: O c’e’ correlazione o c’e’ casualita’.
Per quanto ho capito Kirsten dice (nel video di ieri) che in un grafico che spazia 800.000 anni non si puo’ apprezzare il nesso “aumento della temperatura globale produce aumento di CO2 600 anni dopo” che emerge da altri dati (dovrei andare a cercare esattamente quali).
Qui bisogna – a mio avviso – essere un po’ cauti: la concentrazione di isotopi non corrisponde per nulla alla definizione di “temperatura globale” di cui sopra.
Anche misurare del CO2 intrappolato nel ghiaccio non corrisponde al processo di misura direttamente in atmosfera o con analisi di foto nell’ifrarosso o quant’altro.
Spero di essermi spiegato con sufficiente chiarezza.
La questione qui e’ definire bene cio’ su cui si parla (credo che si parli di “definizione operativa di una grandezza fisica”) ed attenervisi.
Riassumendo: Kirsten ha ragione se vale l'”effetto ritardato 600 anni”. Il grafico 800.000 anni non fa capire quale sia la causa e quale sia l’effetto.
Bild 4 Min 17:14
Bild 5 Min 17:45
Qui non ho capito in dettaglio le argomentazioni e le controargomentazioni.
Per me vale semplicemente: Galileo non usava modelli e chi vuole fare scienza usi il metodo sperimentale.
Il resto e’ bla-bla-bla, come si vede.
Nessun nuovo aereomobile viene fatto decollare sulla base dei modelli nei PC. Si passa prima attraverso modellini in scala, e ancora: manco quelli sono sufficienti. Alla fine conta solo il comportamento nella realta’.
Mi chiedo anche si possa credere alla capacita’ predittiva di questi fantomatici modelli dell’IPCC che nessuno conosce di preciso (per me son tabelle Excel – e vengono continuamente manipolati per propria ammissione) quando nessun centro di calcolo e’ in grado di fare una previsione CERTA del tempo atmosferico ad 1 giorno.
A 4 giorni vale addirittura la casualita’ o quasi.
Ora sono un po’ stanco, ma mi sembra che finora nulla sia stato “smontato ad arte” anche forse perche’ non c’e’ nulla da smontare.
Kirsten dice cose (per me) interessanti che mi fanno capire meglio il problema, ma non provera’ mai nulla nemmeno lui.
LA NATURA DETTA LEGGE
E per capire la natura BISOGNA MISURARE (previe DEFINIZIONI OPERATIVE DELLE GRANDEZZE IN GIOCO) E RIMISURARE cioe’ FARE ESPERIMENTI RIPETIBILI.
MISURARE E RIMISURARE.
ESPERIMENTI RIPETIBILI … RIPERTIBILI e poi ancora RIPERTIBILI.
Am Rande: Ti racconto cosa mi disse l’anno scorso un dipendente del DWD di Offenbach (credo il piu’ grande centro di calcolo per ‘previsioni metereologiche’ europeo). “Lo sappiamo tutti che sono cazzate ma non diciamo niente per non perdere il posto”.
Min. 19:11
Una diatriba sui modelli, secondo me non rilevante.
Min. 21:22
Sembra che durante il medioevo la Groenlandia fosse verde solo lungo le coste, quindi Kirsten sembra esagerare.
Cionostante l’idea che esprime mi sembra validissima: la storia regressa sembra dimostrare che l’uomo si adatti facilmente a condizioni climatiche differenti. Cioe’ non sono mai esistite catastrofi climatiche (nel senso eventi perniciosi per l’uomo), nonostante il clima abbia gia’ subito delle variazioni notevoli (glaciazioni per esempio).
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Qui Kirsten viene criticato e risulta talvolta poco credibile.
Dovrebbe migliorare il suo stile, parrebbe.
Ancora una volta sono temi avulsi dal nocciolo della questione: il nesso causa effetto tra emissioni (ovvero densita’ di CO2) e temperatura globale.
Una fatica leggersi queste zabetterie, ma sempre utili per non prendere per oro colato questo tale Kirsten.