Gli auguri che il contadina fa a sé stesso e a chi passa di qui sono essenzialmente che partiamo da quel possiamo cambiare e non fermiamoci lamentandoci di cose che non possiamo cambiare nel breve momento.
E quel che possiamo cambiare sono i nostri pensieri, il nostro modo di vedere le cose, il nostro modo di sentirci connesso con gli altri. Siamo ormai in un rapporto con quasi tutti su questa pianeta, con le operaie e i operai asiatici che ci fanno le magliette di marca per pochi euri e gli aggeggi tramite quali leggete queste parole. Con i contadini nel America del sud che piantano soia per il nostro prosciutto e con chi taglia canna da zucchero 15 ore al giorno. E così via. Questi rapporti vanno vissuti, non funziona cercando di rinchiudersi rimpiangendo il mondo piccolo di 30 anni fa.
Mente aperta, sensi aperti, pensieri aperti e ascolto per i punti di vista altrui.
Buon anno nuovo!
forse è troppo grande il mondo per il nostro cervello …si rischia di perdere le cose belle che ci stanno intorno 😉
Buon Anno!
Buon anno!
Buon anno contadino! 🙂
“Agire localmente pensare globalmente”…. trent’anni fa usava anche questo pensiero….che sia anacronistico? per me vale sempre…
Buon anno a tutti voi.
Noi abbiamo iniziato con un lutto e speriamo che questo sia il peggior avvenimento di quest’anno.
…..e grazie Ste, a leggerti ci si pente di tutto il tempo trascorso nel tentativo di comprendere la realtà attraverso Repubblica o il Corriere 🙂
Ottimo anno a te, ai tuoi orizzonti agresti e alla tua sempre non scontata lucidità. diego
Grazie, speriamo bene per la lucidità di tutti quanti 🙂