Certi esperti sbagliano di grosso, secondo il contadino, il futuro non è lineare, si mangerà molto meno carne (e saremo anche meno)
Negli ultimi anni abbiamo registrato un aumento esponenziale della domanda di carne, grazie anche ai miglioramenti nella produzione agricola e industriale. Nel 1961 la riserva di carne mondiale era di 71 milioni di tonnellate, nel 2007 si era valutata essere di circa 284 milioni di tonnellate. In questo arco di tempo il consumo pro capite è più o meno raddoppiato e si valuta raddoppierà ancora entro il 2050, secondo le proiezioni dell’esperto della Nazioni Unite, Henning Steinfeld.
Più avanti si può leggere invece una cosa molto confortante (le misure d’emergenza, non i ettari persi):
Per comprendere le problematiche della situazione attuale, vediamo come prima cosa che la settimana scorsa il Presidente del Brasile ha annunciato la necessità di adottare misure d’emergenza per bloccare la distruzione delle foreste pluviali, i cui terreni vengono utilizzati per la coltura di mais. Negli ultimi cinque mesi, infatti, sono state perse circa 1.250 miglia quadrate, o 320.000 ettari.