Cari istrici, carissimi daini, egregio signor cinghiale (e un saluto ai lupi che sembrano trasferitosi nel senese per ora): Il contadino prima o dopo si stuferà davvero di dover fare tutto quel che fa dentro una recinzione alta due metri carica di corrente con allarmi sonori (ancora non ci siamo a questi livelli ma ormai passa le ore che gli avanzano solo a chiudere buchi, mettere pali e tirare fili).
Ormai l’avete quasi vinto, avete mangiato dell’insalata, una parte delle zucche, qualche popone (e se di notte entrano i gatti in casa si mettono pure loro ad aprirli), cinque cocomeri e minimo un quintale di uva e ci sono ancora tre settimane alla vendemmia.
Ma se smettiamo noi di coltivare la terra sarete alla fame anche voi, ve lo dico, pure niente più erba medica per voi, daini.
Confida in fratello lupo. Dovrebbe mettere in riga almeno il daino e il cinghiale. O almeno, altrove è andata così…
buongustai i tuoi vicini di casa 😀
Si dice che ci sono i lupi incrociati, che pensano solo alle pecore, ma se fossi anche lupo normale prenderei pure io le pecore: molto meno fatica.
Sì, i lupi incrociati sono un problema anche perchè non sanno uccidere e fanno soffrire le prede: figuriamoci le pecore, le mangiano vive a pezzi. Però guarda, dove è tornato il lupo (il lupo vero, dico, non i cani inselvatichiti o i lupi incrociati) si sarà anche persa qualche pecora, ma tutti i problemi di daini e cinghiali sono stati risolti.
O si pialla la natura (cosa che ha gravi effetti collaterali), o ci si inserisce negli equilibri della natura. Poi vale quel che vale, perchè è detto da una di città
equilibrio….parola magica
ciao p.
Appunto… dalla sterminazione completa siamo passati alla tutela fondamentalista…
era meglio lo sterminio completo… e parlo da contadino. daini cinghiali e lupi sono incompatibili con l’agricoltura (almeno con quella italiana, che ha colonizzato tutti gli spazi disponibili anche in collina e montagna e che è fatta su piccole superfici).
@maria: “si sarà anche persa qualche pecora” sappi che il danno non è solo per la bestia che muore, ma riguarda anche tutte le produzioni future di quella bestia che verranno a mancare e le linee di selezione che magari si stavano portando avanti(e il lupo mangia le agnelle, basta co sta storia che mangia le pecore vecchie, voi ecologisti di città dovreste andarlo a chiedere ai pastori)
Quello di città si dispiace sempre dei guai del contadino e, se potesse, una mano la darebbe.
Se quei ladri avessero l’account sul social network, gliela farebbe pure lui una bella ramanzina… da lasciarli storditi di parole! Ma sono dei poveracci, nonostante vadano in pelliccia, e pure analfabeti che di Rete conoscono solo quella a rombi.
Che dirgli, poi? E, se potessero, che potrebbero replicargli, poi?
Se devo biasimarli, meglio nemmeno immaginarle le loro ragioni. Temo che sarebbero molto bene argomentate e finirei, magari, per schierarmi dalla parte di istrici, daini, cinghiali e lupi e… perderei l’amicizia del contadino, quando ci tengo troppo.
Allora mi stringo nelle spalle e almeno al micio un bel rimbrotto sì, eeeh sì, a lui lo faccio.
Fedifrago approfittatore, sbafatore a ufo di poponi!
Ma che?! A frequentar la casa degli umani hai imparato a usare pure il coltello? 😉
Veramente sono le fette tagliate da noi bipedi che volano fuori porta per venir finite dai mici.
E oggi che ho fatto? Tappato un altro buco nella rete…
Ma il bello era la prova dei miei riflessi stamattina: ho aperto la massa con il fieno del primo taglio per caricarne una ventina e a un certo punto tolto una pressa di fieno ho visto qualcosa tipo carta di nido di vespe ma grande. Tra percezione, realizzazione di cosa si tratta e salto-volo di due metri da due metri di altezza che feci: sì e no un decimo di secondi – era un favo di calabroni, e non mi hanno preso, era presto di mattina.
Invece stasera ero sovra pensieri e il montone mi ha buttato per terra, ma è andato bene anche questo.
I calabroni ammazzano più dei lupi e degli squali. Meno male, Ste
Hai mai preso una puntura loro? Io sì, una notte con un piede per aria che sentivo come un pallone di calcio. Purtroppo là non ci possono stare, devo caricare, devo ricoprire, piretro. Ma ci sono molti favi in giro quest’anno.
… e almeno il micio è riabilitato 😉
Meno male che a rimaner ferito è stato solo l’orgoglio!
Qui in città né favi, né montoni… solo zanzare… e forse per un po’ neanche quelle, che son venuti con una motopompa a spargere veleno.
Sì Ste, una volta mi ha punto UN SOLO calabrone, braccio gonfio per una settimana e un male boia ma veramente boia per tre ore. Non oso pensare cosa succeda quando tutto un nido di calabroni ti si catena contro. E aspettare il freddo, prima di caricare, ricoprire e usare il piretro?
Secondo me ci si immunizza dopo qualche puntura, la prima volta con le vespe terrine avevo la testa gonfia per una settimana, ultimamente mi dura mezza giornata. Un po’ come gli apicoltori con le punture delle ape.
Non poteva aspettare il freddo. Sono stato stamattina con la bomboletta e la tuta del apicoltore ma non ce n’era neanche bisogna, erano solo poche decine, il nido era all’inizio.
Meno male
C’è anche il caso opposto: che la seconda puntura sia devastante. Quando sono stata punta io, prima e unica volta, mi mancava il fiato, non so se per il male (e io non mi lamento mica tano facilmente) o per un inizio di reazione anafilattica, e forse ho fatto male a non andare in ospedale. Siccome nella mia famiglia sono tutti variamente allergici, alcuni proprio agli imenotteri, e io anche in questo sono la pecora nera, non vorrei mai dover scoprire di… 😉