Adesso vengono fuori gli effetti collaterali di un altra nostra tecnologia: l’allevamento intensivo, fortemente presente nella Germania del nord. La concentrazione di numeri incredibili di animali in certe aree è un habitat ideale per la generazione di nuovi ceppi di batteri nelle stalle che con i liquami finiscono sulle terre. In combinazione con diserbi come il Roundup (glifosato) che danneggiano la vita nel terreno che normalmente distrugge i batteri delle urine e letame delle stalle si ha l’effetto che si ha adesso.
L’effetto di voler mangiar carne ognigiorno combinato con la forte pressione di ridurre le spese in agricoltura ammazza anche noi alla fine, in aggiunta alle sofferenze immense degli animali e della natura.
NOoooo!
Veramente un terreno vivo “distrugge i batteri delle urine e letame delle stalle”?
Sembra un equilibrio troppo perfetto ma e’ senz’altro possibile.
Non ci avevo mai pensato.
Ma quante sono le cose di cui non ho la minima idea!
[…] bene il blogger contadino. "La concentrazione di numeri incredibili di animali in certe aree è un habitat ideale […]
@Geppetto: è complessa la storia… se prima si dava il letame stagionato (come si fa adesso in agricoltura biodinamica: solo letame compostato) – letame che era fatto con la paglia – adesso nelle stalle moderne si fa un po’ come in Fukushima: si pulisce con l’acqua a pressione e si ha un liquido che presto riempie i serbatoi: quando i governi regionali vietano temporaneamente la concimazione (d’inverno, con neve, con terreno già zuppo ecc -> minaccia per i fiumi) i contadini hanno prima o dopo il problema grosso dei serbatoi pieni e le associazioni fanno una pressione enorme sui governi per concedere eccezioni.
Il fatto è che adesso sembra uscito quel batterio clone che ha sovravissuto nel terreno alcuni mesi.
La conclusione?????????????????
E’ presto per conclusioni definitivi. In ogni modo cercare di non sostenere quel tipo di allevamento comprando carne bio e/o da quale si conosce la provenienza e si sa come sono allevati gli animali è possibile per tutti. Per il resto è più probabile di avere un incidente in macchina che imbattersi qui in Italia in quel batterio. Ma non è escluso che in futuro possono nascere altri ceppi di batteri o virus in altri posti da quel mix micidiale di abuso di antibiotici, concentrazioni di animali, commercio gobale ecc, che più che altro esiste per profitto.
Ho capito.
Ecco perche’ si vedono spesso gli spruzzatori di liquame e sempre di meno (quasi mai) quel trabicolo al traino che schizza il letame solido da tutte le parti. Adesso che mi ci fai pensare l’anno scorso vidi pure un vecchio contadino che in piedi sul carro distribuiva il letame con il forcone. Quindi si faceva cosi’, una volta.
Diceva bene il buon Masanobu Fukuoka quando affermava che l’uomo dovrebbe imparare a fare a meno degli animali a quattro zampe…
Qui non sono mai stato d’accordo. Basta trattarli in modo degno, le capre, pecore, vacche e vitelli, polli e maiali, siamo i loro padroni, sono dipendenti da noi e non vorrei vivere in un mondo senza loro, senza prati e senza letame.
“Sfiderei tutti quelli che non comprendono il senso pratico della caccia di provare a coltivare la terra in ambienti ricchi di fauna, presi dalla fame, dalla rabbia e dalla frustrazione di vedere le proprie colture devastate diventerebbero cacciatori dopo un mese…”
Alberto Fatticionni
“Ho una grande esperienza di uova; sono il mio cibo preferito, sono il primo piatto che ho cucinato, sono l’alimento proveniente da animali che più ho mangiato. Mia nonna, da buona contadina, spesso al mio risveglio mi faceva trovare un uovo sbattuto da bere.”
Alberto Fatticionni
Non siamo di fronte ad un vegano, ne’ uno rispettoso della vita tout court come lo era (in apparenza) Mafalda.
Forse semplicemente non gli piace la carne rossa Non e’ nemmeno escluso che lui o il partner o i famigliari tengano un cane o un gatto domestico.
Mi chiedo il senso di quel “dovrebbe”, dei “…” e, sinceramente, anche dell’idea espressa nel commento. Forse Alberto ci illuminera’.
Mentre nel frattempo c’è stato un nuovo incidente nucleare, questa volta in Egitto, leggo su un quotidiano locale on line. Qualcuno sa qualcosa di più?
Trovo questo, livello 3 non è da poco.
http://www.diredonna.it/incide.....41897.html
PS: Grazie della segnalazione! Come vedi ho fatto una ricerca più approfondita.
Parlando dei valori di potassio (mi pare) di un raccolto di patate Alberto Fatticionni, 12 ore dopo la lettura, mi ha fatto sorgere un dubbio amletico.
A lungo andare anche i terreni coltivati come fai tu, Ste, si impoveriscono di alcuni elementi, o lo fanno i pascoli, o mi sbaglio?
L’evidenza sembra dire che mi sbaglio.
Ma come fanno i sali minerali e altri elementi a tornare nel terreno. Aiuta la pioggia o la falda acquifera o come funziona?
@Geppetto: 🙂
per Vittorio B.: ti fa sorridere la mia ignoranza o qualche commento precedente?
Qualcuno mi spieghi, per favore.
Come fanno i terreni a recuperare i minerali perduti.
Dopo centomila anni di agricoltura sono ancora fertili. Come e’ possibile?
Deve essere la pioggia e/o le acque di superficie (ed i cadaveri, a dire il vero, ma soprassediamo).
normalmente gli elementi perduti ritornano disponibili grazie alla degradazione di sabbie (in particolare quelle di granito che contengono ortoclasio e mica) e argilla. Inoltre dove si verificano alluvioni viene normalmente depositata nuova argilla che ripristina la fertilita’ del terreno.
Per quanto riguarda l’azoto, i batteri fissatori e i fulmini (che generano ossidi di azoto) normalmente forniscono quanto serve.
scusate, ho ripetuto lo stesso avverbio tre volte… che vergogna!
Grazie, grazie, grazie 🙂
@Geppetto:
Scusa Geppetto, non intendevo affatto deriderti, ma invitarti piuttosto a considerare quante volte appare la parola letame in questo straordinario blog. La mia faccina sorridente infatti è un link, che rimanda alle pagine di ricerca.
Come non sorridere rileggendo un serissimo Ste dichiarare candidamente:
E’ la risposta alla tua domanda.
La tua curiosità sarà ulteriormente soddisfatta dalla lettura di un interessante articolo (Acrobat pdf, 642 Kb), apparso sulla rivista Vita in Campagna.
“Se una pianta è messo nelle condizioni sane può fare arrivare elementi mancanti dal bosco” R. Steiner
Gli uccelli e il vento e gli alberi portano in giro molto.
Vittorio, non ci siamo.
Il letame col potassio dentro proviene dal pascolo.
Il problema si sposta dunque li’.
Come ci torna il potassio nel pascolo?
[Citazione: i terreni coltivati si impoveriscono di alcuni elementi, o lo fanno i pascoli]
Ste: si, pensavo anche agli insetti.
Ma il problema rimane.
Il potassio (magnesio, calcio, manganese, etc. etc) che i tuoi clienti si bevono con l’olio che mandi loro ( 😉 ) come ci ritorna nel campo?
Per chiudere il cerchio dovresti seppellire le carcasse dei tuoi clienti nei tuoi campi e, finche son vivi, concimare con la loro m..da e la loro p…a,
se i minerali se ne vanno per quella via (e lo fanno di certo).
ini ha capito la questione ed indicato giustamente un apporto di minerali esterno (argilla e sabbie) al circolo pascolo -> letame -> campo
🙂
Il sole da tutta l’energia alla vita che trasforma la materia e lo alza di un livello in complessità.
Ci sono: le rotoballe!
(Anche) le rotoballe riportano (tramite il letame) il potassio che si sgargarozzano via i tuoi clienti.
In passato il problema non sussisteva in quanto praticamente tutto si svolgeva localmente (penso) e non c’era la fogna che convogliava verso il mare (ma sara’ vero che la fogna va al mare?).
@Geppetto:
Ora, che non ci siamo lo dico io! 🙂
Di potassio i clienti dell’olio di Ste se ne sgargarozzano proprio pochino pochino, anzi solo tracce. Il potassio delle olive bisognerebbe andarlo a cercare invece negli scarti al frantoio, cioè la sansa e l’acqua di vegetazione. Non mi pare che sia il caso di interrare il frantoiano, anche se ha lavorato male… 😉
Lo chef consiglia: Chimica del terreno
Le roto balle ovvero le presse provengono da campi in rotazione (in un azienda perfetta): letame > granturco > grano > erba medica qualche anno, per esempio. Io non mi pongo tutto queste domande: taglio il fieno, governo gli animali, spargo letame e funziona bene 😉
Anche i pratini si tagliano spesso e si deve levare l’erba per …compostarlo…
… e poi c’è la cenere(pdf, 246 Kb)…
ciao! Sono finita q
Ste: Allora e’ un po’ come con la democrazia: Tutto funziona ‘bene’ per 50 anni e poi di botto tutti (no, non tutti, ma molti) col culo per terra 🙂
Vittorio: grazie per i riferimenti.
I prodotti “di scarto” del frantoio vengono forse in qualche modo sparsi negli uliveti?
Si raccolgono olive da cinquemila anni, non 50 🙂
La terra cresce di 1mm/anno circa, se non fai niente, ecco perché gli archeologi sono sempre a scavare.
La sansa viene usato per olio di sansa e per mangimi, l’acqua delle olive come concime ma sui campi.
Cavoli, e’ vero! L’economia sara’ stata molto piu’ locale e autosufficiente in passato ma si esportava pure.
Qualche settimana fa mi hanno fatto scoprire l’etimologia della parola “letame”.
Dal latino “lieto”. “Che vuolsi così detto da allietare, perchè fa lieti i campi fertilizzandoli”. Letame=letizia.
Che bello 🙂
Despite your preference in the spelling of bull mastiffs, there is no mistaking the appearance
of this breed of dog. The majority of the children supported
with Edwards ‘ syndrome seem weak and fragile, and they are often
of insufficient weight. This is an award which less than 8% of the nation’s Chevrolet
dealers have won.