Premi "Invio" per passare al contenuto

Accesso alla rete a tutti costi

Vorresti internet adsl?

Vorresti che anche quelli in campagna possono avere l’adsl?

Vorresti una punto di accesso per internet via radio sulla casa tua, a due metri del letto dei tuoi bambini? Quale sono le norme precise e sono sensate?

A proposito: faresti anche bene di togliere il cordless dalla casa e il telefonino dalle tasche dei pantaloni o della camicia.
.antenna 2antenna 1

Le antenne in questione sembrano di essere della Toscocom e anche il contadino si connette con loro. Sa che il collegamento tra le antenne deve essere “a vista”, già un albero di mezzo disturba il segnale e un muro dovrebbe impedirlo proprio.

Se c’è un esperto di onde radio e elettrosmog in ascolto sono gradite chiarimenti.

L’uovo di colombo è l’utilizzo di ponti di piccola potenza attraverso i quali rivendiamo la “banda” comprata da altri operatori. Il nostro lavoro si basa sulla liberalizzazione delle frequenze a 2,4, ma soprattutto di quelle a 5 gigahertz, un provvedimento legislativo che dà la possibilità di attivare degli access-point in casa propria, ma anche, se si è registrati come Wisp (acronimo di WiFi Internet Service Provider), su aree molto più ampie tra cui il suolo pubblico. Noi installiamo queste piccole antenne di bassissima potenza (0,1 watt contro 1,2 di un comunissimo apparecchio cellulare) e rivendiamo il servizio attraverso contratti di vario tipo, il cui prezzo parte da meno di 30 euro al mese»

In linea di principio inoltre impone agli apparati radio Spread Spectrum, certificati ETS 300-328, di non trasmettere con una potenza elettrica effettiva superiore ai 50 mW (equivalente a 17 dBm); questo perché l’antenna a dipolo più semplice, che di solito li accompagna, ha generalmente un guadagno in trasmissione pari a circa 2.2 dBi, che fa si che la potenza E.I.R.P. trasmessa salga a circa 80 mW (per la precisione 19.2 dBm).

Per questo motivo su tutto il territorio dell’Unione Europea, ed anche in Italia, è assolutamente vietato utilizzare antenne che abbiano un guadagno in trasmissione elevato (in linea di massima diciamo superiore ai 3 dBi), tale da portare la potenza trasmessa E.I.R.P. oltre i 100 mW (equivalente a 20 dBm).

9 commenti

  1. Sergio 30 Gennaio 2010

    Ciao Ste, premetto che non sono un “esperto” in elettromagnetismo cercherò quindi di spiegarti al meglio delle mie conoscenze i perchè di ciò che scrivo e se saranno lacunosi spero mi perdonerai.
    Un segnale più è alto di frequenza più lontano arriva e più facilmente si attenua, ovvero rilascia energia, trovando ostacoli. La frequenza è espressa in hz, cicli al secondo, e suoi multipli: khz (migliaia di cicli), mhz (milioni di cicli) e ghz (miliardi di cicli). La veridicità di quanto scrivo la puoi verificare osservando quanto bene si prende (quasi) ovunque la radio o la televisione (che trasmettono fra gli 80 e i 900 khz) e quanto facilmente il segnale di un telefono cellulare degrada entrando in un edificio e in particolare l’umts che fra tutti è quello che opera alla frequenza più alta. I sistemi di connessione dati (internet ma non solo) spesso operano sulle alte frequenze perchè, come detto, in campo libero assicurano una portata più lunga e permettono la veicolazione di un maggiore flusso di dati. I satelliti per esempio trasmettono per lo più sulla banda ka che va dai 18 ai 40 ghz, le connessioni wifi (quelle casalinghe per intenderci) vanno intorno ai 2.5 ghz, il wi max sui 3.5 ghz e l’hiper lan a 5 ghz. I rischi dell’esposizione a campi elettromagnetici così elevanti non sono ancora ben assodati e in giro si trova tutto e il contrario di tutto. Si è visto e dimostrato che le microonde interferiscono con la capacità di concentrarsi e con il sonno rendendo più difficoltoso il raggiungimento della fase rem. È comunque semplice capire che bene non fanno. Questi rischi si risolvono alla radice evitando di esporsi senza necessità alle onde. Per farlo basta puntare su buone antenne, piuttosto che su apparati potenti, e installandole all’esterno (per questo sconsiglio vivamente i ricevitori umts che difficilmente permettono di montare antenne esterne e che quindi devono puntare sulla potenza). Di antenne ce ne sono di molti tipi ma quelle fondamentali sono due: omni direzionali e direttive. Le prime ricevono e inviano segnali da tutte le direzioni e di solito vengono date in dotazione con gli apparati domestici; l’altro sono le direttive che, focalizzando il segnale su un angolo molto stretto ne concentrano la potenza aumentando la portata (quella nella seconda foto è una direttiva). Il vantaggio delle omnidirezionali è che non hanno bisogno di essere orientate, si montano e vanno, ma naturalmente hanno il difetto di irradiare anche dove non ve n’è bisogno. Le direttive sono invece molto sensibili al posizionamento ma offrono grandi guadagni e minimo inquinamento. Le migiori direttive sono le parabole che non a caso sono utilizzate nelle connessioni satellitari. Per concludere, nella mia opinione, questa tecnologia, a differenza dell’umts che essendo pensata per un utenza mobile ha bisogno di un’alta densità di ripetitori, è a basso impatto ambientale ma per essere fruita con soddisfazione ha bisogno di un po di cura nella scelta e nel posizionamento della propria antenna, avendo cura e pazienza di posizionarla nella direzione più libera di cui si dispone.

    Spero di esserti stato utile, un abbraccio forte dalla città dello stretto 😀

  2. Joe 31 Gennaio 2010

    Ringrazio Sergio per le spiegazioni approfondite. Sarà, ma io continuo ad essere un grande fan del rame… e dei cablaggi in generale.

    Purtroppo in alcune zone ed in alcune situazioni non ci sono alternative… e quindi attenzione ad antenne, router wireless access point e via di seguito.

    IMHO ovviamente!

  3. Geppetto 31 Gennaio 2010

    Il paragrafo “l’uovo di colombo” e’ doppio: uno lo puoi cancellare.

    A mio avviso potresti cancellare tutti i tre paragrafi e sostituirli con l’informazione essenziale:

    1 mW di onde elettromagnetiche di frequenza intorno ai 5 GHz su sezione di circa 0.25 m2

    Per stabilire se vi e’ un’effetto sulla vita, bisognerebbe investire un paio di migliaia di eurini e far vivere un paio di generazioni di topolini ed altre forme di vita in un tubo da 400 mW/m2 a 5 GHz di onde elettromagnetiche e confrontare la vita media (ed qualche altro parametro) con quella di una popolazione di riferimento.

    Con i miliardi di tasse “investiti” in “ricerca” e’ probabile che da qualche parte i risultati ci siano gia’.

    Una rete metallica a maglie strette dietro l’antenna fa da specchio a “protezione” della stanza dei bimbi (forse disturba la linea. Bisogna provare, variando distanza e forma).

  4. ste 31 Gennaio 2010

    Grazie anche da parte mia per le info chiare di Sergio (e per la segnalazione del doppio paragrafo…)

    Mi risulta la protezione migliore sia uno strato di torba (in orizzontale), soluzione che in quel caso non si può mettere in pratica.

  5. Geppetto 31 Gennaio 2010

    Va bene.

    Oggi, tra l’altro, dalle mie parti si puo’ uscire a prendere un po’ di onda elettromagnetica a 400-800 THz e 50 W/m2 se ci si protegge dall’aria un po’ frescolina.

  6. Geppetto 31 Gennaio 2010

    Ecco qui

    A sinistra ci sono circa i 1200 THz e a destra circa i 100 THz.

    Nell’intervallo 400 – 800 nm l’area sottesa e’ circa 400 W/m^2 (io pensavo 100 W/m^2).
    Nell’infrarosso arriva altra energia diciamo ad occhio e croce altri 200 W/m^2.
    Nell’ultravioletto arriva poca energia.

    Le piante si approvvigionano proprio nell’intervallo piu’ conveniente (in termini energetici), quello verde.

    Per proteggere la camera dei bimbi le maglie della rete metallica devono essere cosi’ fitte che la rete diventa una lastra.
    Anche la torba (messa verticale) va bene, se di spessore opportuno.
    La soluzione piu’ comoda resta la tapparella.

  7. Geppetto 1 Febbraio 2010

    Ho sbagliato, ma solo un poco 😉

    I vegetali assorbono proprio le frequenze non verdi (clorofilla).

    Mi e’ venuto anche un dubbio riguardardante la distribuzione della potenza.

    L’irraggiamento solare (600 W/m2) e’ distribuito su un intervallo di frequenze molto ampio (dai 100.000,00 ai 1.200.0000,00 GHz) rispetto ai ponti radio (0,1 W/m2 su diciamo dai 4,99 ai 5,01 GHz).

    La natura si e’ premurata nel corso di centinia di migliaia di anni di colorare la pelle umana a seconda dell’esposizione. Lo Stato si sara’ premurato di controllare bene gli effetti di queste emissioni totalmente nuove per gli esseri viventi?

    Forse meglio una lastra da 5 mm rispetto alla rete.

  8. ste 1 Febbraio 2010

    Alla torba non piace per niente stare in verticale, stava per millenni steso… Credo che anche la paglia isola bene, sono anni che voglio fare una prova.

  9. Francesco 20 Aprile 2010

    “Se c’è un esperto di onde radio e elettrosmog in ascolto sono gradite chiarimenti.”

    E’ il mio lavoro: misurazioni e schermature.

    E’ validissimo l’ utilizzo di antenne direzionali per la connessione, basta che non ci siano ostacoli e che le antenne siano a vista.

    Valida anche l’ idea di inserire una rete metallica il piu’ fitta possibile, meglio una lastra, dietro l’ antenna, sia per la protezione della casa dalle microonde, sia per aumentare il guadagno dell’ antenna.

    E’ importante che questa lastra metallica sia messa a terra elettricamente.

    E’ anche consigliabile levare l’ alimentazione a questi apparati quando non sono in uso, in quanto, molti apparati trasmettono anche quando non sono utilizzati.

Commenti chiusi.

Pure qui si usano dei cookie... Maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi