Oggi al contadino è capitato il Tirreno davanti gli occhi, e ha letto un articolo sugli Parchi Kyoto dal titolo “È già secco il parco di Kyoto” (non sapeva nemmeno che esistono):
«Il Comune – spiega Floriano Baldacci, assessore all’ambiente – non ha l’obbligo della manutenzione. Spetta alla forestale». Ed entra poi nel merito, analizzando la salute degli alberi. «Le piante sono giovani. E’ per questo motivo che sono basse e piccole e si scorge solo il legno che le sostiene. Qualcuna arriva a 60 centimetri ma la maggior parte si assesta sui 30. L’erba alta poi, in estate, serve a rinfrescarle».
Assurdo, l’erba alta che c’è d’estate ha bevuto tutto l’acqua, altro che rinfresca qualcosa, magari una butta una cicca e prendono pure fuoco. I contadini hanno zappato non per nulla per secoli la terra, specialmente con piantine giovanimesse a dimora.
Sembra una di quelle belle iniziative che vengono dall’alto e nel basso e concreto non c’è nessuno chi è responsabile e cura le povere piantine.
Che tristezza, povere piantine.
Tranquilli! In primavera pianterò un’altra 20ina di piante, tutte autoctone (noci, noccioli, gelsi, fichi, marasche e acacie) per controbilanciare l’ignoranza e l’inconsistenza!
Se per 5mila piante davano 40mila euro a te quanto toccherebbe 😉 ?
uhm… direi un 160 eurini. ma se li tengano, lo faccio aggratis! :-))