Nella prima manipolazione di questo genere, alcuni ricercatori giapponesi hanno inserito nel riso un gene prelevato dal fegato umano per metterlo in condizioni di digerire pesticidi e prodotti dell'industria chimica
Anzì si, un commento al contadino scappa lo stesso: Questo sì che è la via maestra per risolvere i problemi che ci abbiamo creati con la nostra agricoltura scientifica materialistica.
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Caro Ste, sottoscrivo il tuo commento sarcastico e mi permetto di sottolineare un'altra parte dell'articolo che segnali.
Il professor Richard Meilan dell'università di Purdue, nell’Indiana, Stati Uniti, che ha condotto esperimenti con un gene analogo prelevato dai conigli, sostiene che le piante manipolate potrebbero "eliminare le tossine" dal terreno contaminato.
Potrebbero addirittura distruggerle in modo così efficace che i prodotti coltivati nel terreno inquinato sarebbero idonei al consumo alimentare.
Tuttavia, condividendo il parere di altri scienziati, avverte che, se il gene migrasse in piante selvatiche affini al riso, potrebbe creare delle supererbe infestanti particolarmente aggressive e resistenti a una vasta gamma di erbicidi.
Vittorio B. | 12.05.05 19:45
12.05.05 19:45