Il contadino è un po' nel dubbio su quante volte andrebbe governato un blog. Basta un post ogni due giorni, o ci vuole uno al giorno come minimo? Forse dipende anche com' è abituato, ma pare che vogliaterra ha sempre fame, come la terra qui o questi due agnelli a cui mancano le mamme e che sono diventati raggazzini di strada prepotenti che rubano il latte alle altre pecore mentre questi sono impegnati a trovare il posto migliore alla mangiatoia.
Allora, si butta in pasto al blog la notizia letto su wired che una ditta danese sta per sviluppare fiori geneticamente modificati per aiutare a trovare le 100 milioni di mine antiuomo sparse.
Che miracoli della tecnologia, benebene, da allora bisogna distinguere tra le OGM cattive che diminiscuino le farfalline e le OGM buone che ci aiutono a risolvere i nostri problemi come le mine che abbiamo fabbricati e distribuite nel mondo, in quest'esempio.
Dicono che sono sterile, questi fiorellini, dicono che non succederà niente con le farfalline.
Non per favorire la disoccupazione, ma sarebbe molto meno complicato di smettere di produrre e venderle, le mine, e nel tempo così liberato i ricercatori danesi e i operai delle ditte potrebbero coltivare verdure, che fanno bene alla salute, si sa.
Ma rimane il problema di quelle in giro:
Oggi nel mondo sono sepolte oltre 110 milioni di mine in circa settanta Paesi, dalla Cambogia alla Bosnia, dal Mozambico alla Somalia, all'Afghanistan, dalla Cecenia alla Croazia, al Vietnam, dall'Uganda all'Iraq, all'Angola, dall'Eritrea al Sudan, all'Etiopia. Non è un caso se, come si vede, questa lista include alcuni dei Paesi più poveri del mondo: le mine antipersona, prodotte nei Paesi industrializzati, sono divenute le armi dei poveri. Una mina può anche arrivare a costare 3 dollari per unità. Trovare quella stessa mina e disinnescarla a guerra finita costa oltre cinquecento dollari.
(da un disegno di legge che banda le mine del 1999. Ma è stato approvato?)