Un'altra ondata di uomini bianchi da un po' sta invadendo le foreste del'Amazonia o le remote regioni d'Africa, muniti di portatile e di rigore scientifico, cercando di strappare informazioni su piante medicinali tradizionali ai guaritori locali. La nobile impresa si chiama bioprospecting e ci permetterà sicuramente di trovare finalmente il lungo atteso medicamento contro l'obesità, per esempio (La pfizer sta studiando un cactus che veniva masticato per scacciare la fame durante le lunghe cacciate. Ma lasciamo d'aparte l'origine e la cura della obesità...)
Primo i schiavi, poi la terra e la roba sotto la terra, ora tocca a le piante...ma nel fratempo siamo diventati un po' più educati e promettiamo di dividere il ricavato. Tipo all'Afica l'onore e ai noi i quattrini.
Solo nel Sudafrica 24'000 piante e, più importante, la sagezza di 300'000 guaritori aspettano di essere analizzati per ricavarne qualche molecola patentabile. Aids, Alzheimer, Cancro, Infarti aspettano la cura finale trovata nella jungla.
(via wired)
Ma se non è una precisa molecula dentro una pianta che ci fa guarire ma la forza di una pianta, la parola di una pianta, l'essenza di una pianta? Secondo il contadino sono più materialisti che scienzati veri. Quando la pianta è sotto l'ochio dello scienzato per forza è materia morta. Quindi il più sfugge...