La redazione di Greenplanet ha dato largo spazio ad un scienziato favorevole agli OGM, e ha fatto bene. Purtroppo non si può commentare lì, quindi si fa un post.
Il contadino si trova parzialmente d'accordo con lui, "l'altrocampanaro", quando parla dell'isteria e della fobia della gente, e dove parla del "rischio concepito". Vedere al lega che grida contro gli OGM non è il massimo. Pensa che dobbiamo vedere il caso, e che questa tecnica dobbiamo sviluppare purtroppo, ma che una pianta resistente ad un erbicida non ci serva a un bel niente, perché l'erbicida è da evitare comunque. Una resistente a qualcosa forse. Ma se la malattia a qui è resistente nasce dalla monocultura per esempio la cura sarebbe più facile...Finora non ha visto una singola pianta OGM veramente utile per un agricoltura sostenibile nel futuro.
Ma l'altrocampananaro che pare di essere un "buon materialista" ignora tante cose sul biologico:
Io sono un chimico, per me la distinzione tra "naturale" e "innaturale" è priva di senso.
E so benissimo che le piante, per esempio, vogliono azoto.
L'urea o il nitrato di ammonio vanno benissimo.
Le piante non chiedono altro.
Il buon "concime di una volta" è azoto, nulla di più.
Invece sì. Basta vedere i risultati della ricerca DOK che ci sono delle belle differenze di vitalità nel terreno. L'azoto dell'aria (quello che finisce nel concime chimico con un enorme input d'energia) e l'azoto che ha passato l'animale NON è lo stesso, se vogliamo essere sintetici si può dire che il primo è morto e il secondo è vivo. E lo si potrebbe provare benissimo con metodi scientifici. Basterebbe governare conigli per qualche generazione, per esempio.
La scienza deve allargarsi per studiare questi fenomeni. Un'università tedesca di recente ha sviluppato un programma che sa distinguere tra biologico e convenzionale, per ora solo per il frumento e le carote, usando la tecnica della cristallizzazione sensibile.
