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Sbricioli dal tavolo dei ricchi

L'idea è valida di spedirli nel terzo mondo. Questo è il modo schifoso di smaltire i PC vecchi, mentre così va bene (e non si crea scalzolai e tessitori disoccupati come succede con i nostri indumenti donati):

Con questo spirito ha preso avvio il progetto di Gideon Chonia, informatico dell'Università di Zurigo che negli anni '80 ha iniziato a raccogliere vecchi computer e a spedirli in Ghana, suo paese natale.

Sulle macchine dismesse - donazioni di banche, università ma anche di privati - viene installato Software Open Source. Una volta imballati e sistemati in container, i computer, da Zurigo arrivano in Ghana in nave. Da allora fino ad oggi sono stati spediti 8 container – altri 2 sono pronti a partire - ognuno dei quali conteneva tra i 200 e i 300 computer...


Per sfruttare al massimo le potenzialità tecnologiche degli hardware, sui computer recuperati viene installato Software Open Source perché riesce a gestire in maniera più efficiente anche macchine obsolete.

Rimane il problema che per usare il PC si deve prima mangiare e secondo saper leggere.

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commenti (1)

Per un pc occorre anche la corente elettrica, quindi fuori dalle zone urbanizzate non si usano. Secondo me i pc servono ai ricchi del primo o terzo mondo, ai poveri serve un prestito (microcredito) per avviare la propria attività.

Comunque si dice che i ricchi del terzo mondo arricchiscono anche i più poveri, si dice, ma forse è solo una questione matematica.

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