Che l'Italia (non solo) è in declino non è molto difficile da constatare:
L’Italia nel suo complesso in un solo anno, dal 2002 al 2003, è passata dal 33° al 41° posto nella classifica della competitività (accidente a questa competitività sempre. Cosa si vince? Chi l'ha inventata?). E' tempo di capire che per competere nel mondo che si globalizza serve molto di più sviluppare l’energia del vento e quella del sole che non rincorrere la precarizzazione del lavoro, è mille volte più utile modernizzare e potenziare la rete ferroviaria che non cementificare con nuove autostrade ciò che resta del Bel Paese.
Vero (e un ottima occasione per riproporre questa ricerca su Google). Perchè non è ancora legge l'obbligo di costruire le case nuove con un impianto solare termico integrato rimane difficile da capire.
Nel 2001 ad esempio le emissioni lorde di gas climalteranti nel nostro Paese hanno superato i 545 milioni di tonnellate(a testa sono 10480 kili di roba, bambini compresi). Rispetto ai 508 milioni di tonnellate del 1990 c’è quindi una crescita del 7,3% (il Regno Unito invece ha ridotto le emissioni del 12,4%, la Germania addirittura del 17,7%) che smentisce seccamente l’obiettivo che l’Italia si era dato aderendo al protocollo di Kyoto: -6,5%.
In controtendenza l'agricoltura bio: Nel 2002 sono ad esempio coltivati biologicamente ben 746.510 ettari (parecchi solo sulla carta, teme il contadino)del nostro territorio (complessivamente circa 246.000 in più rispetto al 2000).
Leggermento fuoridiscorso (il contadino non ha voglia di scriverci un altro post) è il fatto che lui oggi ha complilato il modulo dove raccogliono un po' di dati sugli olivi secolari, sui ciglioni, cultivar in via d'estinzione ecc. Pare che riescono ad aprire a Bruxelles una fontina nuova di contributi, questo volta legata al valore paesaggistico degli ulivi.
Nei prossimi mesi i tecnici agrari tireranno le somme di pendenze e pericoli d'erosione moltiplicato per la lunghezza (no, meglio i metri quadri diviso ripidezza) dei ciglioni, levano le piante aggiunte dopo 1998 e dividono il resultato con numero di contadino sotto 40 anni, che potano le piante ogni due anni, aggiungono un bonus per quelli biologici e i soldi prenderanno loro che hanno disfatto le terrazze prima e ora le ricostruiscono, con un bel progetto di sviluppo rurale firmato da un altro tecnico.