Una altra mancanza (la prima è la sua inadeguatezza per sbarazzarsi della sovrapopolazione della specie gattus) della rete è che non permette di trasmettere gli odori. Se fosse possibile i gentili visitatori di queste pagine potrebbero farsi un idea più completa della campagna. Il profumo fragile delle vite fioriti mescolato con un leggero tocco di zolfo (merito del contadino che ha una paura tremendo dell'oidio) invece dell'odore del processore scaldato del proprio PC migliorerebbe certo la vita di tutti che passano di qui. Per non parlare dell'odore del monte di letame che bolle: ammmoniaca con pecora, garba anche ai due milioni di mosche che sono in giro qui da quando il contadino ha ricavata la stalla.
Sono giorni cruciali ora, e il contadino è ansioso. La fioritura dell'uva pare che vada molto bene, quella nera è già quasi sfiorita e ha allegato bene, quella bianca comincia ora. Grandi assenti: gli ulivi. Fioriscano quasi solo quelli della qualità mignolo, è in tutta la zona è così. Pochissimo olio quest'anno e niente frutta , a parte l'uva. Ecco l'ansia: ormai è l'unica raccolta dell'annata, ma arriverà salva in fondo? Sulla strada tanti pericoli da superare: le malattie (prima la peronospera, poi l'oidio), la siccità (per non parlare della grandine), o le piogge continue come l'estate scorsa. Come si fa a essere fiducioso in questi tempi, che neanche i consumatori ce l'hanno, la fiducia, figuratevi i producenti.