Voglia di Terra

Proprio così, i cittadini (come li chiamo io), vengono ad inquinare le campagna, con le loro manie.
Dicono: che belli questi prati fioriti, ma si lamentano quando si va a spargnere il letame per concimare.

E poi sono così scalmanati. Ho un pezzo di prato con bosco in collina, e spesso il sabato o la domenica vado li per fare qualche lavoro, tagliare l'erba del prato, tagliare i rovi, sistemare una piccola casetta adibita a fienile di mio nonno. D'inverno è tutto calmo e tranquillo (fa troppo freddo per i cittadini per uscire, così se ne stanno a casa con il riscaldamento fisso ai 25 gradi), d'estate invece si scatenano per le campagne, e allora sono urli e schiamazzi, e la pace se ne và.

Credo che voler andare a vivere in campagna non si a solo lasciare la città, e seguire lo stesso stile di vita cittadino in campagna. Dovrebbe essere un cambiamento radicale, voglia di cambiare veramente stile di vita, rimboccarsi le maniche e lavorare.

mah... sono meno manicheo, forse perchè la pagnotta non me la da' la terra...
Ho conosciuto tante persone che "vivono in campagna e di campagna", poi usciva fuori che nell'agriturismo che gestivano si pagavano cifre da hotel di lusso (o per me assolutamente proibitive), avevano pensioni notevoli, terre a set a side, piantavano mais e frutti solo per le integrazioni cee e per riscuotere i "danni" dei selvatici, il coniuge aveva una lucrosa attività, facevano il vino bio con uva di dubbia provenienza, avevano pc, plotter, stampante laser a colori, masterizzatori di ogni tipo, gippone stile americano, etc. etc. Il tutto non levava loro lo sguardo trasognato e poetico. Fanno meno male del "cittadino" che butta la cartaccia o compra il frullino?
Di "cittadini" che vanno a vivere in campagna, anche di questi ne ho visti tanti: nel borgo dove abito ci sono 11 unità abitative; di queste 2 abitate stabilmente (fra cui la mia) 1 saltuariamente ed il resto in teoria sarebbero seconde case, ma in pratica sono disabitate. Molti hanno provato a starci per un po' e poi sono tornati in città (distante km. 12).
I miei figli sono a metà strada: odiano il peggio della città (traffico, smog, le mie sigarette, etc.), non buttano cartacce nè in città nè in campagna, ma guai a levargli computer, internet, riscaldamento, la squadra di basket locale (serie c1), etc.... ed uno dei due odia la verdura cruda...
Il rapporto città-campagna, un nuovo stile ed una nuova qualità della vita, il futuro, sono argomenti molto complessi. Sappiamo tutti che l'acqua è preziosa e lo diciamo. Abbiamo tutti il pc e qualche altra diavoleria. Eppure sappiamo tutti che per produrre un processore ci vogliono centinaia (o addirittura migliaia, non ricordo bene...) di litri di acqua purissima.
Facciamo come gli elfi della montagna pistoiese? Niente acqua corrente, niente linea telefonica, niente linea elettrica, niente termosifoni? Ma quando hanno un ascesso ad un molare, che fanno?
Fra l'altro: li ammiro.
Sono un pessimista e non me ne vanto.
Scusate la lungaggine.

sai che da piccola io usavo la falce? mmi ricordo che il signor tusel mi insegnava a usarla e aveva paura che mi falciassi i piedi, non sono molto brava, ma, almeno non faccio rumore quando taglio l'erba. Ciao comidademama;OD