Della gioia provata si è quasi tufato nella prima pozzanghera sulla strada fangosa che porta a casa sua, il contadino. I piedi gli fanno un male cane da 7 giorni trascorso sull'asfalto zurighese. Nella memoria della macchinetta digitale c'è soprattutto neve, acqua dei laghi e il ghiaccio delle fontane. La vita quotidiana sta qui come un guanto vecchio diventato rigido, ma nel giro di pochi giorni ammorbiderà.
Vede che ha funzionato il stupido giochino con miserabile+fallimento e che qualcuno si è divertito a fare un negozio online biologico merdoso (via Carlo). Uno definisce Internet come un gigantesco cimiterio di tempo, e proprio ora il contadino ha perso un'altra mezzora lì. A domani.