Voglia di Terra

Sempre avuto il sacro terrore.
Il marito invece, in gioventù, ne ha tratto dei bei quadri (con qualche mostro, ma vabbé).
;-)

Il cittadino non ha mai avuto esperienze psichedeliche, né le ha mai cercate, anche se indulge decisamente nell'esperienza e negli stimoli della buona cucina.

Tuttavia, nutre pure un forte interesse intellettuale verso il misticismo primitivo, che tanto si è alimentato e si alimenta di sostanze psicotrope. Un tempo si comprò il libro Le piante degli Dei di cui Hofmann è coautore insieme al botanico Richard E. Schultes, e trovò la lettura decisamente interessante.

Dall'intervista di Hofmann io estrapolerei anche la parte seguente:
La conversazione di Hofmann s'incentra sempre più su un argomento in particolare, ovvero l'unicità dell'uomo nella natura: "È molto, molto pericoloso perdere contatto con la natura vivente". Al centro del tavolo davanti a lui c'era un vaso di vetro contenente un bouquet di rose. "Nelle grandi città ci sono persone che non hanno mai visto la natura vivente, e dove ogni cosa è prodotta dagli uomini".

Io penso che non abbiamo bisogno della chimica, né per sopportare i nostri smarrimenti, nè lo snaturamento, né tanto meno per mantenere o arricchire di significati il rapporto con la natura.

Oggi che la chimica può regalarci pure la pillola dell'oblìo, mi pare effettivamente che necessitiamo della memoria, così come di una cultura individuale e collettiva adeguata, nutrita costantemente dalla consapevole esperienza del bello.

Sono d'accordo, in teoria, che non abbiamo bisogno della chimica. Ma in pratica non riusciamo neanche a festeggiare qualcosa senza alcool.