Usare il granturco per riscaldarci è un eresia.
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Usare il granturco per riscaldarci è un eresia.
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commenti (12)
... granturco!!!! bha...
vivo in un paesino in provincia di Roma, l'agricoltura è praticamente inesistente e di terra incolta ce n'è tanta e non solo dalle mie parti. Mi chiedo perchè non lasciar crescere il bosco per poi utilizzarne la legna col classico sistema del taglio a rotazione!!!
SuperGulp | 17.10.06 00:53
17.10.06 00:53
Io vado un pelo controcorrente, e mi riallaccio a SuperGulp. Ho un terreno dove cresce l'erba, con nulla coltivato. Che male ci sarebbe, supporto che ritengo negativo bruciare massa alimentare, a coltivarmi il mais per la stufa?
Joe | 21.10.06 13:36
21.10.06 13:36
Non capisco: ritieni "negativo bruciare massa alimentare" ma il mais sì?
Va aggiunto che nel agricoltura biodinamico si bruciano semi di infestanti per diminuire la loro presenza. Bruciare semi o frutti è un atto molto invasivo con delle consequenze.
ste | 21.10.06 14:15
21.10.06 14:15
Probabilmente non ci sarebbe nulla di male, ma, secondo me, un albero è sicuramente più gradevole di un campo di mais, certo, il mais sarebbe ogni anno disponibile, mentre per la prima legna bisogna sicuramente attendere alcuni anni, ma... e il lavoro che occorre per arare i campi??? e per seminare??? inoltre nei 10/15 anni necessari per iniziare a tagliare il bosco, gli alberi producono molte foglie, le fogie ogni anno cadono, marciscono e fissano anidrite carbonica nel terreno quindi, credo, il processo assorbe più anidrite carbonica di quanta ne venga prodotta con la combusitione della legna. Penso che per ottenere lo stesso risultato con il mais sarebbe necessario raccogliere tutti i prodotti di scarto, tritarli e cospargerli sul terreno... insomma, ho l'impressione che la maggior parte dei proprietari di terra incolta siano poco propensi ad attrezzarsi in tal senso, molto più semplice lasciar crescere il bosco.
Dimenticavo, pensa agli uccelli e magari anche altri animali che popolerebbero il boschetto e, magari, anche ai funghi che potrebbero crescere nel sottobosco.
Mi piacerebbe sapere cosa ne pensa il contadino...
SuperGulp | 21.10.06 14:26
21.10.06 14:26
.. concordo con il contadino, bruciare semi e alimenti è secondo me un atto spregevole pensando a quanta gente muore di fame, ma cosa intende il contadino quando dice "Bruciare semi o frutti è un atto molto invasivo con delle consequenze"
SuperGulp | 21.10.06 14:32
21.10.06 14:32
Un seme è una cosa molto speciale. Il fuoco, come elemento, è spirito puro: dov'è questo non può essere materia. Bruciare qualcosa ha sempre anche un aspetto e un effetto spirituale. Nel caso del seme si ottiene un indebolimento, cosa che non vogliamo di certo per i frutti e i semi di mais.
Per il bosco sono d'accordissimo, ma c'è lo stesso problema come c'è con la terra, incolta per mancanza di tempo e inconvenienza economica o ipersfruttata: La tanta legna che marcisce da una parte e squadre di tagliatori albanesi e macchinoni superpesanti che strappano via la legna, anche quando il terreno è bagnato e n on ci dovrebbe andarci neanche un gatto.
ste | 21.10.06 14:57
21.10.06 14:57
il Contadino sicuramente mi scuserà se insisto per cercar di capire, mi dici che a bruciar semi e frutti si ottiene un indebolimento degli stessi, ma in che senso??? in che modo??? parliamo di qualcosa di spirituale?? di pratico??? di scentifico?? di agricoltura esoterica??
Scusami l'ignoranza, ma se non comprendo un concetto non a mo far finta d'aver capito..
SuperGulp | 21.10.06 15:25
21.10.06 15:25
Fai una ricerca Google su "agricoltura biodinamica", "calendario Maria Thun" e "prodotti Demeter". E' stato fondata da Rudolf Steiner e forse sono i miglior prodotti alimentari in giro. Detto brevemente si tratta di risultati pratici della "scienza dello spirito",ma non in contrasto con la scienza materialistica. Va semplicemente oltre.
ste | 21.10.06 18:52
21.10.06 18:52
Grazie,
sono soddisfatto delle risposte. Ho avuto conferma di quel che pensavo: coltivare il mais è a breve termine, una foresta o bosco a lungo termine. E soprattutto, gli effetti benefici del bosco (con tutto quello che contiene e genera) si vedono di anno in anno.
Nel campicello di cui sopra ho già piantato l'anno scorso una decina di acace selvatiche, quest'anno altre ancora. Saranno riparo per il sottobosco che in qualche anno si formerà. Purtroppo qui le quercie non crescono più, anche se sarebbero autoctone. Nell'altro campicello, ho in progetto di fare un bel pioppeto, per le stufe a legna che ho intenzione di comprare quando dismetterò l'ormai assurdamente antieconomica stufa a pellets. Grazie ancora!
Joe | 21.10.06 21:38
21.10.06 21:38
L'acacia è quasi resistente al fuoco, ma ottimo per pali, e il pioppo vale nulla,è uguale alla paglia. Frassino o carpine, se le querce non ci crescono.
ste | 21.10.06 23:20
21.10.06 23:20
Se le querce non ci sono più, potresti forse essere tu a reintrodurle nella tua zona, non dico su tutto il terreno, ma almeno una parte a loro dedicata potresti anche metterla in preventivo... non so perchè, ma le querce esercitano in me una sensazione che non so descrivere... le querce sanno di antico e tutto ciò che è antico mi affascina!!!
SuperGulp | 22.10.06 01:06
22.10.06 01:06
Ste, effettivamente un mio amico forestale mi consigliava proprio frassino e carpine. SuperGulp (viva MaxBunker!), Le querce, sempre a sue parole, nascono "malate" e deboli, e durano poco prima di morire (un po' quello che succede alle betulle, che qui ormai non crescono più). Attorno al mio campo, ho una trentina di gelsi ultracentenari (che fanno un 5/10 quintali di legna l'anno) ed una ventina di noci (rachitiche, maledette linee magnetiche terresti). Io pensavo di fare un boschetto di acacie, nocciolo (per tirar su qualcosa), domanderò per la compatibilità con carpine e frassino.
Joe | 22.10.06 01:13
22.10.06 01:13