Azioni non parole
Il contadino non ne può più sentir parlare. Il protocollo di Kioto. Il riscaldamento globale. I ghiacciai e i mari. Le stagioni fuori stagione. Il petrolio che finisce e il nucleare che ci manderà gli iPhonini, il Wimax e che renderà le notti sempre più giorno. Basta. E tutte queste misurine che timidamente vengano adottate dalla politica sono una goccià sulla pietra calda (paragone alemanno). I finocchi nel orto sono malate, mai visto. I pini che hanno diradati son tutti gialli. Il topo nero finisce la carciofaia. I piselli sono in fiore e non si mangeranno di certo. Con i olmi secchi si andrà avanti due settimane con la stufa.
Basta. Ha ragione il Papa quando dice (ma guarda dove siamo arrivati, già il secondo Papa che scrive sui blog) che con il pensiero materialistico non si può mai risolvere questo problema creato proprio dal materialismo. Il contadino sta leggendo libro di Dorothy Maclean (era lei che comunicava con i spiriti della natura contribuendo al miracolo dell'orto di Findhorn). A un punto dice che di fronte a una pianta debole o malata bisogna immaginarla forte e sana, e che questo aiuterebbe molto di più che pensiamo.
C'è molto in giro da immaginare forte a sano, ultimamente.