Proprio il tempo che ci vuole
Siamo a 40 mm per ora , si prega gentilmente di continuare.
Siamo a 40 mm per ora , si prega gentilmente di continuare.
Una delle cinque cose che te forse non lo sai del contadino è che lui uno degli inverni più belli della sua lunga vita l'ha trascorso su 1600 metri, governando quindici bestie (sinonimo toscano per bovino). Prima il mondo era così che invece di trasportare lontano fieno e letame ogni contadino in montagna aveva da uno a tre
Maiensässe sopra del paese stesso: erano (ora sono venduti e trasformati in casine di villeggiatura) composti da una stalla, un fienile, un prato, un pascolo in comune con tutti e un posto per dormire e farsi da mangiare. Al minimo era un letto in fondo alla stalla, al massimo una casottina con tre o quattro stanze.
Pioveva mai. Neve, tempesta di neve o sole.
D'estate il fieno del prato circostante finiva lì, e d'inverno si portarono le bestie giovani per mangiarlo. Il letame della letamaia poi ritornava sul prato. Praticamente per due volte il giorno doveva dargli il fieno, scioglierle in coppie così potevano andare a bere fuori camminando per il viottolo calpestato nella neve. Se non erano in calore tornavano da sé (tralasciamo le scene del contadino che insegue urlando vitelloni da una stalla all'altra per due ore).
Un franco a bestia a giorno, era la paga. Più vitto e aria buona.
Ma che voleva dire era che massimo il venti di gennaio si doveva venir via con gli animali, in una stalla nel paese o in un altro Maiensäss più in basso. Perché veniva la neve grossa, quella che ti chiude te e gli animali per tanto e rimanere senza fieno era brutta brutta poi l'elicottero costa. Si faceva bastarlo fino questa data.
Ecco. Ci sta che arriva una specie d'inverno ora, ha sentito alla radio ("viaggiare informati" è una delle sue trasmissioni preferiti) le parole "nevischio" e "catene"
Oggi era il giorno più caldo in assoluto di tutto il 2007.
E' possibile che non è una notizia che in Africa c'è una alluvione che riguarda 1,8 milioni di persone?
Al frantoio (era venerdì il 17) si diceva che dovrebbe venire qualcosa di brutto con 'sto caldo fuori stagione. Uno addirittura nominava il salto dei poli, una cosa in cui il contadino crede un po' meno, ma chissà cosa può succedere in questo mondo di oggi. Ma è successo davvero invece che finalmente è arrivato l'acqua, con temporali fatti per bene che hanno smaltito un po' dell'energia in eccesso. Stamani un cielo nero spettacolare e impressionante. E altra acqua dopo. Le olive si potevano cogliere giusto un tre ore dopo pranzo. Ma che vuoi fare, ci vuole ancora tanto di quel elemento vivificante: Per fare la scorta per l'estate prossimo conta solo quell'acqua che viene prima di natale; gennaio e febbraio sono di solito asciutti e quello dopo non penetra più in fondo.
..dura tre giorni e un pochino. Con tutto questo parlare dei cambiamenti climatici il fatto che anche quest'anno il contadino di questi giorni coglie le sue olive in camicia con le maniche arrotolate è senz'altro positivo. Non tutto va a rotoli subito. Sono frante già 25 quintali (ultime rese 15,5%) e ci saranno ancora una ventina da cogliere. E torna anche la vita giovane tra le pecore che sono tutte pregne e un po' lente con queste pance; e tutti vogliono formaggio e ricotta mentre il latte basta neanche per i gatti quasi (il numero dei gatti è sceso da otto a sei: regalati una coppia). E pure qualcheduna dei pulcini sopravvissuti alla volpe è diventata adulta e si vriedono uno o due uova al giorno dopo mezz'anno che il contadino s'è quasi scordato cosa si usa fare, con le uova.
E sul tavolo in giro ci sono delle mosche lentissime, mentre i cimici sono in orbita intorno la lampadina.
Stasera è tardi ma la discussione riguardante l'apocalisse o quai tra 20 anni (qui il post di partenza di Beppe Caravita) merita lo stesso una presa di posizione.
Un elemento e che la scienza materialistica avrà sempre difficolta di prevedere un comportamento di un organismo vivente, perché si deve basare solo su dati "pesabili". Un altro che il livello di morale e il clima sono più legati che uno pensa (l'affermazione per esempio che i temporali sempre più violenti sono anche un effetto generato dallo sfruttamento economico di un gruppo di uomini a danni di un altro, non meraviglia molto il contadino).
Questo non è rassicurante, neanche. Ma forse possiamo cambiare il comportamento morale nostro meglio di qualsiasi altra cosa, soprattutto se dobbiamo aspettare i politici a farle, i cambiamenti.
Qui è un finimondo di acqua e temporali, 50 mm di pioggia in due ore e fulmini in casa.
Per una centrale elettrica nucleare rimanere senza corrente è pericolosissimo. Cioè più per noi, forse.
Stamattina l'arcobaleno e due gocce, ma quando il contadino aveva finito di ranghinare il fieno vedeva il cielo di un blu troppo scuro e tra sé e sé diceva che questa volta lo prende, l'acqua.
E infatti, dopo pranzo quel coso bianco in mezzo sull'immagine qui sopra si sfogava in mille tuoni è una discreta quantità d'acqua senza grandine. Mezza cisterna, quattromila litri, ed era quasi vuota, che sono due mesi che non pioveva, il contadino pensava proprio di pulirla stasera. Il pozzo fa ancora trecento al giorno, ma l'acqua non bastava mica più per anaffiare l'orto. Giusto in tempo, quindi, anche questa volta. Sono vent'anni che piove sempre all'ultimo momento.
Di questi giorni il contadino vive sugli ulivi, come il barone rampicante. Questa foto è di qualche giorno fa, ma oggi alla stessa ora stessa scena. Portava il motocoltivatore per caricare un po' di frasca per le pecore. Sulla pianta si decide di caricarlo appena avrebbe finito di potare questa qui, così potrebbe andare via subito nel caso, visto il cielo nero. Comunque non c'è la faceva, solo un mezzo carico poi venne l'acqua. Tempo di andare a casa e smetteva. Resiste alla tenzazione di accendere il portatile e va invece nella valle a piantare un po' d'insalata, che piove sicuramente ancora. Appena finito ripiove, ma forte questa volta. Trabocca il doccio (la grondaia sarebbe) con tutta la roba delle acacie accumolate sul tetto, lui cerca di stasarlo perché l'acqua deve andare nella cisterna, pensa.
Quel che segue ha espresso bene quel giocoliere di parole in una mail dopo l'ultima burrasca, quella della foto:
...venivano giù chicchi di grandine che sembravano palline di quelle che si mettono negli armadi contro le tarme... che adesso non mi ricordo come si chiamano... ma sì: quelle palline maleodoranti semitrasparenti che assomigliano ai chicchi della grandine quando la grandine è grossa... così grossa che la prima cosa che ti viene in mente è quella roba puzzolente da mettere nella biancheria, quelle palline, dài!
Se viene così meglio la siccità. Durava cinque minuti, menomale che era mescolata con l'acqua, 16 mm in meno di mezz'ora. Bombe d'acqua, si dice.
L'insalata, i bacelli, i pomodori trebbiati. Meno male che la maggior parte delle patate ha ancora da sortire.
Nella vigna qualcosa di verde c'è ancora. Si vedrà meglio dopo qualche giorno.
Il fieno è per terra, e i girasoli del vicino appena sortiti meglio non guardarli. Anche per il biodiesel ci vorebbe la stagione adatta. Tra siccità, gelate tardive, alluvioni (sono sotto acqua qualcosa come 100.000 ettari in Romania) e altre minacce per i campi forse tra qualche anno si parla del prezzo del grano negli stessi toni come ora si parla di quello del petrolio.
Piove, incredibile.
Ieri è tornato una figlia da un giro per Spagna e Francia, dicendo: "Siamo stati bene, neanche un giorno di pioggia."
Ecco, questo è il problema invece. Una terra arida che fa passare la voglia di orto subito. Con le patate s fa pari, quelle che si sono sotterrati si ricavano. Gli ulivi pare che vogliono fare come l'anno scorso, trasformando la mignola in una gemma a foglia in un giorno se continua così. Ieri l'altro due burrasche che qui dieci gocce e là la grandine.
Il contadino detesta profondamente di tutto il cuore e con tutta l'anima una primavera asciutta.