Mezzo mondo trema per colpa delle tre anatre malate in Romania e vorebbe imbottirsi di vaccini e antivirali, ma il contadino assicura che i polli stanno peggio di noi, molto e non da ieri:
Fino agli anni 60, la carne in Europa era molto costosa: ai prezzi correnti una gallina sarebbe costata 50.000 lire. Ciò dipendeva dal fatto che il rapporto fra zootecnia e agricoltura era diretto. Tot cereali o foraggi coltivati in azienda, tot animali allevati. Ad un certo punto avviene il cambiamento, si impone in Europa il modello Usa: gli europei imparano che non serve essere agricoltori e avere terreni per allevare: basta un capannone. Nasce la produzione zootecnica industriale, interi settori della zootecnia tradizionale scompaiono, si riduce sempre più l’area dei pascoli e delle foraggere, aumenta il numero dei capi per azienda...
Per prevenire o curare tali malattie legate ai metodi innaturali di allevamento, agli animali sono somministrati farmaci di sintesi in quantità. Grandi protagonisti della zootecnia intensiva sono gli antibiotici: in Europa gli animali di allevamento ne consumano 5 mila tonnellate, di cui 1500 per favorire, artificialmente, la crescita di polli, suini, tacchini e vitelli. Gli antibiotici sono dati a tutti gli animali, sia sani che malati. basta qualche pollo malaticcio a giustificare una dose somministrata a 100.000 o 200.000 animali. E l’ombrello protettivo di farmaci e antibiotici, somministrati con il mangime, viene continuamente intensificato per via della selezione di microrganismi resistenti con pericolose conseguenze per la salute degli uomini consumatori dei prodotti di origine animali.
[fonte]
commenti (3)
Ciao sono passato perche' ho visto che hai parlato di noi. Grazie per averci messo anche fra i link. Ho visto il tuo fotoblog, molto carino.
Ci sentiamo;-)
Eugenio
eugenio | 10.10.05 21:48
10.10.05 21:48
Questo è, ahimé, uno dei motivi per cui recentemente ho scelto la via vegetariana. Se avessimo continuato a mangiare la carne due volte al mese, come facevano i nostri nonni, sarebbe stato meglio per noi, per le mucche e per l'ambiente. Sarebbe stato, come dire, "naturale". Ma purtroppo anche l'alimentazione è entrata, e non da oggi, nella spirale del consumo forzato.
Provo a uscirne, ma quanto è complicato...
Piano B | 11.10.05 09:53
11.10.05 09:53
Dal contadino la carne non si compra quasi mai, ma quando c'è lo mangiano, a volte gli ospiti vanno in macelleria.
Pecora vecchia: due all'anno, brodo di gallina: 4 volte. Occasioni speciali: un agnello grosso (uno all'anno, circa). Molto formaggio, yoghurt, ricotta invece.
ste | 11.10.05 12:26
11.10.05 12:26