Il contadino in questo domenica (con la debole speranza per un temporale che è molto secco pure qui) sarebbe curioso a sapere quanti hanno sentito che la Spagna e il Portogallo soffrono la peggiore siccità da sessant'anni (e non di più perchè pare sono sessanta gli anni che misurano la pioggia: 37% meno del normale in autunno/inverno). Temperature previste per la prossima settiana di 45°
2900 pompieri con 900 mezzi a combattere le fiamma in Portogallo, con i velivoli spesso a terra perché non riescono aa vedere per le spesse nuvole di fumo.
Undici pompieri morti in Spagna recentemente, quando il fuoco cambiò direzione all'improviso.
L'agricoltura subisce i danni peggiori, con prati secchi, senza fieno e raccolti inesistenti. La commissione europea gli ha già fatti comprare grano a un prezzo di intervento di 2 &euro/quintale (un quinto), Madrid ha acquistato 500 000 tonnellate, mentre Lisbona ne ha comprate 200 000. Pane e pasta.
In Francia poi la situazione non è molto migliore, stessa musica, la siccità e quella più grave di solo 25 anni, invece l'estate è il più caldo da cinquanta; i greggi vengono governati col fieno che servirebbe per l'inverno e il governo vuole aiutare contribuendo al costo del trasporto del fieno, ma i contadini dicono che quello sarà solo 10% del danno. Stanno male pure i vigneti, dicono.
Queste sono le minacce, altro che al-Qeada. E forse il grano finisce prima del petrolio...
PS: Bella invece questa notizia: Italy plans to spend hundreds of millions of dollars combating a drought that has emptied reservoirs and withered crops in the south of the country. (L'Italia intende di spendere centinai di milioni per combattere la siccità che ha svuotata l'invasy e messi a terra il grano nel sud del paese...
Data: Venerdì 19luglio 2002...
Se qualcuno ha delle notizie sull'andamento di questi investizioni...
commenti (1)
Invece i pomodori sembrano essere troppi... le fabbriche non aprono perchè hanno ancora i magazzini pieni dei barattoli dell'anno scorso e quelle che aprono in realtà non ne avrebbero bisogno, lo fanno solo per guadagnare con i contributi comunitari, e prendono per il collo i contadini applicando scarti enormi e tirando sul prezzo, tanto che da me (Tarquinia, VT) la cooperativa agricola ha chiesto di poter interrare il prodotto pur di non venbderlo a certe condizioni...
Andrea | 13.08.05 15:24
13.08.05 15:24