Il contadino non ha da dire niente, a parte buona settimana a tutti coloro che passano di qui e agli altri anche. Se fosse in grado di mettere in fila ordinata tre pensieri scriverebbe sulle consequenze a volte indesiderate del progresso in agricoltura.
Se forse la celiachia è solo un risultato della selezione così moderna di grano basso, nanizzato attraverso incroci, ibridazioni e irradiazione con raggi gamma, che non si mette più a giacere e produce poca paglia inutile (ma chi usa ancora la paglia nei allevamenti)?
...quest’indagine rilevò un dato allarmante: un ragazzo su 150 risultava affetto da celiachia, ossia da intolleranza al glutine. Cosa strabiliante, anche perché pochi anni orsono la stessa indagine aveva rivelato invece una frequenza di un caso su due migliaia.[...]Il professore Pecchai, esperto di Alimentazione e Medicina Naturale nonché Direttore del Centro di Eubiotica Umana di Milano, avanza l’ipotesi secondo cui la modifica genetica di questo frumento è strettamente collegata a una modificazione di una frazione proteica, vale a dire la gliadina, processo attraverso il quale si causerebbe il malassorbimento del glutine del frumento nanizzato. A lungo andare tutte le generazioni future diventerebbero di necessità celiache perché nessuno sarebbe più in grado di digerire questa proteina.
Purtroppo qui ci sono decisamente troppi istrici per dare una mano per moltiplicare le vecchie varietà di grano.