Bisogna ricavare la stalla piena di letame, ma per far questo va fatto prima posto, portando il letame stagionato nella vigna, però prima bisogna portar fuori le fascine che ancora non sono tutte raccattate e legate.
C'è anche da spaccare i tronchi grossi nel bosco, finire di calare la legna e tagliare il cerro grosso rimasto che va tirato col trattore, ma prima bisogna bruciare la frasca che da noia. Si potrebbe intanto pulire i rovi nei recinti e segare la pianta secca che tocca il filo del telefono dove passano questi bit.
Meno male che fa ancora freddo se no bisogna mettere anche le patate. Meno male che tutta la terra è zuppa, appena asciuga va coltrato anche l'orto in fondo valle, ma prima bisogna portarci due viaggi di letame vecchio. Anche una stirpata agli ulivi farebbe bene senno cresce troppo erba e son pasticci poi a lavorarli. Quando non piove potare gli ulivi, c'è ancora una settimana di luna calante. Poi volevi anche innestare due o tre susini.
Da controllare i pali della vigna, tirare i fili e segare le vite secche. La rete del pollaio? E' un anno che...e quando tagli le canne che mancano? Sempre al computer sei. E quest'ottantina di ulivi del apicoltore? L'hai promesso, no?
Il contadino la primavera la odia quasi. Tutti gli anni la stessa storia.
commenti (2)
...io (molto più modestamente) sto ad impazzire a far germinare semi di peperoni accanto al termosifone. Anche stamattina nevicava...
Contadino, ma non ti sembra a volte assurdo che invece di vederci di persona, magari passare una mezz'ora insieme a dire poche parole, tutti (io per primo) ormai facciamo discorsi fluviali tramite una tastiera?
gp | 08.03.04 09:32
08.03.04 09:32
E' lo stile del secolo in corso. Aspetta.
ste | 08.03.04 22:18
08.03.04 22:18