Una delle cinque cose che te forse non lo sai del contadino è che lui uno degli inverni più belli della sua lunga vita l'ha trascorso su 1600 metri, governando quindici bestie (sinonimo toscano per bovino). Prima il mondo era così che invece di trasportare lontano fieno e letame ogni contadino in montagna aveva da uno a tre
Maiensässe sopra del paese stesso: erano (ora sono venduti e trasformati in casine di villeggiatura) composti da una stalla, un fienile, un prato, un pascolo in comune con tutti e un posto per dormire e farsi da mangiare. Al minimo era un letto in fondo alla stalla, al massimo una casottina con tre o quattro stanze.
Pioveva mai. Neve, tempesta di neve o sole.
D'estate il fieno del prato circostante finiva lì, e d'inverno si portarono le bestie giovani per mangiarlo. Il letame della letamaia poi ritornava sul prato. Praticamente per due volte il giorno doveva dargli il fieno, scioglierle in coppie così potevano andare a bere fuori camminando per il viottolo calpestato nella neve. Se non erano in calore tornavano da sé (tralasciamo le scene del contadino che insegue urlando vitelloni da una stalla all'altra per due ore).
Un franco a bestia a giorno, era la paga. Più vitto e aria buona.
Ma che voleva dire era che massimo il venti di gennaio si doveva venir via con gli animali, in una stalla nel paese o in un altro Maiensäss più in basso. Perché veniva la neve grossa, quella che ti chiude te e gli animali per tanto e rimanere senza fieno era brutta brutta poi l'elicottero costa. Si faceva bastarlo fino questa data.
Ecco. Ci sta che arriva una specie d'inverno ora, ha sentito alla radio ("viaggiare informati" è una delle sue trasmissioni preferiti) le parole "nevischio" e "catene"
commenti (6)
Anche io posso dire che le estati che passo all'alpe sono i momenti più belli dell'anno. Già adesso comincia la voglia di tornare di salire.Passo tre mesi in condizioni simili alle tue, anche se ho qualche comodità in più. Comunque la cascina ha solo due locali, la cantina e un grande stallone per le bestie. Vivere a quasi 2000 metri immersi nella natura mi da una grande carica di energia e un senso di pace quasi assoluto.Il rapporto con gli animali diventa molto forte. E ricordo anche che l'economia alpestre in Ticino era importantissima fino qualche decennio fa. Ora speriamo che ci sia ancora qualcuno che voglia fare questi sacrifici per continuare a tramandare questa "arte"....nel rispetto della nostra terra, delle nostre montagne e delle nostre genti.
Il contadino ticinese aspetta a giorni la stagione dei parti delle capre...
Questa notte forse arriva la prima neve.
Ciao ste
anonimo | 23.01.07 22:49
23.01.07 22:49
Che bellissima sensazione che m'avete lasciato!
Laura | 24.01.07 00:50
24.01.07 00:50
Ah, ho dimenticato di firmare....sono Emiliano il contadino ticinese.
emiliano | 24.01.07 19:12
24.01.07 19:12
Ciao Stè colpiti da grandissima tempesta siamo stati senza corrente tutta la mattina per un guasto sull'alta tensione, corrente zero in tutta la Gallura fino all'ora di cucinare il pranzo, ma mi dici una cosa? Ma quanti anni ti porti sul gobbo?
ti auguro una buona notte.Marco
il seminatore | 24.01.07 22:05
24.01.07 22:05
Ma si capiva dal contesto :-)
un saluto e che nascono bene, i caprettini!
ste | 24.01.07 22:11
24.01.07 22:11
Il contadino è del sessantuno, ma io invece sono giovane ancora ;-)
ste | 25.01.07 18:58
25.01.07 18:58