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La morte in diretta

“SIA DATA ALLE RAGIONI DEI CONTADINI ALMENO LA METÀ DELLO SPAZIO DELLA COPPIA ALBANO-LECCISO”Ieri mattina 300 agricoltori erano davanti la sede della RAI a Saxa Rubra, a chiedere spazio per la reale realtà rurale sulla tivu. Ogni tre minuti chiude una azienda agricola in Europa. Venti anni fa un quintale di grano veniva pagato 50000 Lire ed un Kg di pane costava 500 Lire ed oggi un quintale di grano viene pagato agli
agricoltori 12 Euro e un Kg di pane dai cittadini anche 4 Euro. Un giro su Google News porta zero risultati per l'evento, quindi si pubblica qui un resoconto dalla mailing list.

UNA DELEGAZIONE DEL COORDINAMENTO NAZIONALE DEI COMITATI AGRICOLI
AUTOCONVOCATI INCONTRA A ROMA IL DIRETTORE GENERALE DELLA RAI MEOCCI
CHIEDENDO CHE SULLE RAGIONI DEGLI AGRICOLTORI VENGA DETTA LA VERITÀ


Come previsto stamattina davanti alla sede RAI di Saxa Rubra si sono materializzati i contadini in una folta delegazione di realtà mobilitate riunite nel Coordinamento Nazionale dei Comitati Agricoli Autoconvocati.
Sono arrivati da diverse regioni di Italia: Comitato dei pastori sardi e Sericoltori del Campidano, Tavolo Verde Sicilia e tavolo Verde Puglia, Comitato Trasversale degli Agricoltori dell’Emilia Romagna, Comiati di
Crisi degli agricoltori da Cerignola, Grottaglie, Metapontino, Sibaritide, Alta Irpinia, Sicilia e Alto Tavoliere, Comitato Spontaneo degli Allevatori, Foro Contadino Altragricoltura.

Realtà diverse e agricolture diverse, tutte, però, di fronte ad una situazione drammatica nelle campagne italiane: quella di una crisi profonda e strutturale che vede il rischio grande della chiusura delle aziende agricole e allevatrici in tutto il Paese e della perdita secca di centinaia di migliaia di addetti e posti di lavoro. I comitati oppongono la proposta di una riforma profonda del rapporto fra agricoltura e società rivendicando il reddito, la centralità del lavoro e la funzione sociale dell’agricoltura.

Nei giorni in cui si sta decidendo della finanziaria al parlamento, gli agricoltori sono arrivati a Roma forti della piattaforma che avanza unitariamente le loro proposte, costruita mentre nel Paese si susseguono le mobilitazioni. Mobilitazioni su cui il sistema dell’informazione ha finora solo riservato le note nelle cronache locali, dimostrando di non aver assunto la drammaticità della condizione nelle campagne italiane. Sono arrivati alla RAI di Saxa Rubra in assetto da mobilitazione, distribuendo volantini e clementine, determinati ad avere un incontro con i dirigenti RAI per chiedere spazio alle ragioni di chi lavora la terra e dei consumatori ponendo, quindi, un problema della qualità
dell’informazione.

L’incontro c’è stato: una folta delegazione è stata ricevuta dal direttore generale della RAI Meocci con altri suoi dirigenti. Oltre un’ora di incontro per spiegare le ragioni della mobilitazione. Perraccontare come venti anni fa un quintale di grano costava 50000 Lire ed un Kg di pane 500 Lire ed oggi un quintale di grano viene pagato agli agricoltori 12 Euro e un Kg di pane dai cittadini anche 4 Euro. Questa cruda realtà descrive una crisi profonda in cui qualcuno si arricchisce e qualcun altro soccombe. Fra chi perde ci sono certamente i contadini e i consumatori.

Un’ora di incontro per denunciare come il punto di vista di chi paga i prezzi della crisi deve essere nominato e raccontato, che non si può parlare in maniera astratta di agricoltura riducendola alle saghe dei prodotti di nicchia o alle ricette di cucina, per chiedere al sistema di informazione pubblico di fare inchiesta (come ha dimostrato di saper fare con qualche sporadica e importante iniziativa di Report o con l’inchiesta di “Viva il mercato”), per dire che gli agricoltori sono pronti a fare la loro parte come segnalano le proposte che vengono dalle loro mobilitazioni e che rifiutano la logica di un’informazione che si accorge di loro solo quando “ci scappa il dramma di un morto come a Foggia nell’estate scorsa”. Meocci ha ascoltato e ringraziato dell’incontro sottolineandone il terreno di confronto di merito su cui è avvenuto, dichiarando la volontà di adoperarsi perché la realtà descritta nell’incontro trovi il modo di essere raccontata dal servizio pubblico e perché nelle prossime settimane la voce di chi lavora la terra abbia spazio e possibilità di esprimersi.

Un altro impegno che gli agricoltori mobilitati incassano dopo quello dei capigruppo al Parlamento dell’opposizione a intervenire in aula alla Camera per porre con forza la drammaticità della condizione nelle campagne e la richiesta della dichiarazione dello “Stato di crisi” del settore.
Un altro passo verso l’obiettivo di scongiurare nel Paese il rischio pericoloso di accettare come inevitabile e “moderna” la perdita del nostro patrimonio di lavoro nelle campagne. Obiettivo cui i contadini chiamano a
concorrere con responsabilità l’intero sistema di informazione nazionale, pubblico e privato.

In attesa di vedere le forze di maggioranza e di opposizione di adempiere
agli impegni che stanno già assumendo sulla finanziaria con misure capaci
di riaprire le condizioni per parlare di un futuro possibile nei nostri
campi.

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commenti (5)

Fatto, ste. Linkato dal mio post di oggi.
Magari noi umili blogger possiamo divulgare meglio dei media...

besos

Gia' sembra che il gossip sia il nuovo oppio dei popoli, come scrivono qui

http://italy.peacelink.org/mediawatch/articles/art_13400.html

Alcuni esperti sostengono che:
"Il gossip, e' il segno della grande alienazione, della crisi di valori e contenuti che si sta vivendo oggi."

Anche Medici senza frontiere si lamenta di questa situazione
http://italy.peacelink.org/mediawatch/articles/art_12599.html

Accolgo l'appello di Piano B: ecco il mio post
http://spada.dyndns.org/blog/?p=246

Groetjes

ste:

Grazie a entrambi. Tradimenti e compagnia bella son cose da afferrare, che toccano il quotidiano. Ma cosa uno fa con l'informazione che muoiono i bimbi in Africa o i contadini qui? Nulla...

ste, senza offesa: certe volte parli come il Maestro Yoda!
:D

(personaggio mitico come te, d'altronde...)

ste:

Scusa l'ignoranza: chi è quello lì?

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