Chi si ricorda ancora della guerra? Quale, dove? Ah già, quella nel Libano:
In Libano si fanno ancora i conti per capire quant'è costata la guerra in termini economici. Secondo un rapporto della Fao diffuso oggi, i danni e le perdite all’agricoltura, alla pesca e al settore forestale causati dalle ostilità della scorsa estate ammonterebbero a 280 milioni di dollari. Il conflitto ha colpito il settore agricolo in modo diretto, per via dei bombardamenti che hanno danneggiato o distrutto le coltivazioni, gli allevamenti e le attrezzature agricole. Ma molto più grave, secondo la Fao, è stato l’impatto economico indiretto del conflitto in termini di perdita dei mercati e di posti di lavoro.I bombardamenti hanno avuto come bersaglio principalmente il sud del Libano e i sobborghi sud di Beirut, aree tra le più povere del paese. Nel Libano meridionale, l’agricoltura rappresenta quasi il 70 per cento delle fonti di reddito delle famiglie. Le perdite maggiori sono attribuite all’impossibilità di accedere ai campi durante il conflitto, che ha coinciso con un momento cruciale per il raccolto di alcune coltivazioni destinate all’esportazione (soprattutto frutta e patate). Secondo il rapporto, buona parte della produzione di quest'anno è rimasta a marcire nei campi. Per di più, molti campi agricoli saranno inutilizzabili fiché non verranno rimosse le bombe inesplose. Questa è la situazione per il 25 per cento della terra coltivata del sud del Libano [...]
commenti (6)
Lungi da me essere polemico... Ma...
In Croazia, nell'area della Slavonia (non Slovenia!), nel 1991 alcuni paesi furono occupati dalle armate Serbe. Molti paesi furono praticamente rasi al suolo, le bestie disperse o uccise, le case saccheggiate e bruciate.
I croati tornarono nei paesi nel 1997, e si misero al lavoro, un po' con gli aiuti di stato, ma la maggiorparte dandosi una mano l'un l'altro. La gente imparava chi a posare i pavimenti, chi a fare il tetto, chi a tirar su muri, chi a metter su finestre... Dopo qualche anno, praticamente le case erano ricostruite: senza malta esterna, senza riscaldamento, ma case sono!
Il maialino torna nella stalla ad ingrassare, le galline in giro per l'aia... Ma la terra, Cristo! Sono ancora lì che aspettano che tolgano le mine dalla terra! E cosa si mangia la gente? Proprio lì, uno dei granai della ex jugoslavia! Ormai tutte le terre le han comprate le multinazionali con prestanome... E chi è rimasto? Ogni anno qualcuno ci resta, se è fortunato, oppure rimane senza una gamba ed un braccio a guardare i nipoti che crescono... Quelli che son rimasti. Pochi.
La situazione in Bosnia Herzegovina è non dico peggiore, perchè ci sono valanghe di aiuti, ma la gente proprio non c'è n'è più.
Potessi far qualcosa... Ma queste guerre le han proprio dimenticate.
Joe Skop | 04.12.06 20:44
04.12.06 20:44
Siamo nel 2006,
sarebbe anche ora di smetterla con questa
pazzia nella pazzia.
Ciao.
Giovanni.
Giovanni Piuma | 04.12.06 20:52
04.12.06 20:52
Le premier qui, ayant enclose un terrain, s'avisa de dire : "Ceci est à moi" et trouva des gens assez simples pour le croire, fut le vrai fondateur de la société civile. Que de crimes, de guerres, de meurtres, que de misères et d'horreurs n'eût point épargnés au genre humain celui qui, arrachant les pieux et comblant le fossé, eût crié à ses semblable : "Gardez-vous d'écouter cet imposteur; vous êtes perdus et vous oubliez que les fruits sont à tous, et que la terre n'est à personne !".
J.J. ROUSSEAU
Vince | 06.12.06 08:43
06.12.06 08:43
Magari una traduzione non sarebbe male, avevo giusto ieri pensato di imparare il francese, ma non ho fatto in tempo!!!
SuperGulp | 08.12.06 11:35
08.12.06 11:35
Comunque, cosa vuole dirci il contadino??? Se si parla di guerre e mine inesplose, perchè limitarsi ad esporre solo la situazione del sud del Libano??
SuperGulp | 08.12.06 11:41
08.12.06 11:41
Lui è stato colpito perché riguarda il suo mestiere, se era operaio in fabbrica colpita di bombe la sensibilità all'oggetto sarebbe un altra.
ste | 08.12.06 22:29
08.12.06 22:29